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Due scimmie osservano un passerotto

Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone
Denominazione/dedicazione (OGTN)
Kakemono
OGT
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTR:
pittore
AUTM:
firma
AUTN:
Mori, Sōsen
AUTA:
1747-1821
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto con montatura originaria in seta: ichimonji e fūtai in kinran a fondo grigio perla con motivi in oro di steli ondati racchiudenti rondelle; chūberi in kinran a fondo marrone con disegni di nuvolette stilizzate in ovali appunti disposti in file orizzontali sfalsate in diagonale; jōge marrone con disegni liseré di losanghe composite; jikushu in legno e lacca color castagna. Il kakemono raffigura due giovani macachi seduti vicini, uno con la zampa sul dorso dell’altro, intenti a guardare un passero che, cinguettando, volta loro le spalle. I due primati sono sottilmente differenziati nell’atteggiamento e nell’espressione. La scena avviene su un fondo neutro, senza alcun tipo di connotazione paesaggistica.
Codifica Iconclass (DESI)
25F22
DES
DESS:
Animali: macaco; passero.
Titolo (SGTT)
Saru to suzume zu 猿と雀図
SGT
SGTI:
scimmie e passerotto
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
P-0265
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
inizio
DTM:
iscrizione
ADT:
fine periodo Edo
DTSI:
1806
DTSF:
1806
MTC
MTC:
pittura su seta
Notizie storico-critiche (NSC)
La scimmia (saru, 猿) occupa un posto di rilievo nella cultura, nella storia e nell'arte giapponese, con un'ampia serie di significati. Nel folklore la scimmia è spesso associata alla saggezza, all’intelligenza e alla longevità. L'iconografia delle “tre scimmie sagge” (non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male), comunemente raffigurate mentre si coprono occhi, orecchie e bocca a simboleggiare il tentativo di evitare le influenze negative, così da poter vivere una vita lunga ed equilibrata, fu introdotta in Giappone intorno al VIII secolo dai monaci buddhisti della scuola Tendai. Le scimmie sono spesso raffigurate in ambito artistico su stampe ukiyo-e, dipinti, ceramiche e sculture. Mori Sosen (森 狙仙) è stato un pittore giapponese noto per le sue rappresentazioni di animali, in particolare scimmie. Fu un artista di rilievo durante il periodo Edo, associato alla scuola di pittura Maruyama-Shijo, che enfatizzava le rappresentazioni naturalistiche ed espressive dei soggetti. Sosen è celebre per la sua capacità di catturare la natura giocosa e scaltra delle scimmie: le sue opere mostrano un alto livello di dettaglio e realismo, messo in evidenza dalla sua abilità nella pennellata. All’inizio dipingeva macachi addomesticati, ma in seguito trascorse diverso tempo tra le montagne a contatto diretto con macachi selvatici e altri animali studiandone le movenze per poi riproporle in pittura. Le figure di scimmie, solitarie o in gruppo, che osservano altri animali, piluccano bacche o catturano insetti ricorrono frequentemente nelle sue opere: queste scene consentono all’artista di esplorare non solo gli atteggiamenti e le posture naturali tipiche dei macachi, ma anche di rappresentarne la curiosità e le emozioni, suggerendone la spiccata somiglianza con l’essere umano.