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Le Sette Divinità della Fortuna

Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone
Denominazione/dedicazione (OGTN)
Kakemono
OGT
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTR:
pittore
AUTM:
firma
AUTN:
Torii, Kiyonaga
AUTM:
firma
AUTN:
Utagawa, Kunisada
AUTM:
firma
AUTN:
Utagawa, Toyoharu
AUTM:
firma
AUTN:
Utagawa, Toyokuni
AUTM:
firma
AUTN:
Katsushika, Hokusai
AUTM:
firma
AUTN:
Utagawa, Toyohiro
AUTM:
firma
AUTN:
Katsukawa, Shun'ei
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto con montatura originale sandan hyōgu in seta: ichimonji in kinran a fondo blu intenso con disegni di girali con foglie e germogli di loto; chūberi in kinran fondo avorio con disegni shōchikubai di bambù, pino e fiori di susino; jōge in donsu monocromo blu scuro con disegni di fiori; jikushu in porcellana di Kutani con smalti rosso e oro sopra coperta. L'opera raffigura i Shichifukujin, le Sette Divinità della Fortuna e riunisce l'opera di sette pittori: Utagawa Toyoharu (1735-1814), Utagawa Toyokuni (1769-1825), Utagawa Toyohiro (1773-1828), Utagawa Kunisada (1786-1864), Torii Kiyonaga (1752-1815), Katsushika Hokusai (1760-1849), Katsukawa Shun'ei (1762-1819). A questi si aggiunsero i fratelli Santō Kyōden (1761-1816) e Santō Kyōzan (1769-1858). Ognuno degli artisti coinvolti nell'impresa dipinse le figure e i dettagli che troviamo in quest'opera: in particolare ciascuno di loro prese come soggetto una delle figure divine in funzione alle caratteristiche dell'artista, apportando a fianco la firma. Utagawa realizzò Daikokuten e Benzaiten secondo la classica iconografia: Daikokuten con il copricapo maruzukin, il mazzuolo e il grande sacco di ricchezze e la dea Benzaiten con in mano lo strumento musicale biwa e un piccolo torii (il portale del santuario Shinto) come diadema. Bishamonten, dipinto da Torii Kiyonaga, è reso con la usuale armatura mentre brandisce una lancia. Fukurokuju, opera di Katsukawa Shun'ei, è riconoscibile dalla testa oblunga mentre sta seduto in disparte, quasi oscurato dal grande Hotei che, panciuto e sorridente, venne raffigurato da Katsushika Hokusai. Infine, Ebisu venne ritratto da Toyohiro Utagawa mentre ride soddisfatto con i gomiti appoggiati a una cesta contenente un grande dentice rosso. La poesia presente sull’opera è invece composta e firmata Santō Kyōden e calligrafata e firmata da Santō Kyōzan.
Codifica Iconclass (DESI)
12H13
DES
DESS:
Divinità: Daikokuten; Ebisu; Fukurokujo; Hotei; Jurōjin; Bishamonten; Benzaiten.
Titolo (SGTT)
Shichifukujin zu 七福神図
SGT
SGTI:
Sette Divinità della Fortuna
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
P-0207
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
bibliografia
ADT:
fine periodo Edo
DTSI:
1810
DTSF:
1813
MTC
MTC:
inchiostro, colori e oro su seta
Notizie storico-critiche (NSC)
Le Sette Divinità della Fortuna (Shichifukujin) sono divinità portatrici di felicità, buona sorte, amore, bellezza, longevità, coraggio, saggezza, prosperità e ricchezza, e comprende figure originarie di diverse regioni dell'Asia (Cina, India, Giappone) e riconducibili a diverse religioni (Buddhismo, Taoismo e Shintō). Il gruppo è costituito da sei figure maschili e una femminile, formatosi nel periodo Muromachi, ma il loro culto si diffuse e divenne molto popolare presso il ceto urbano degli artigiani e dei mercanti durante il periodo Edo. Secondo la credenza, i Shichifukujin viaggiano sulla "barca dei tesori" (takarabune) e arrivano in Giappone la mattina di Shōgatsu, il primo giorno dell'anno, recando favorevoli auspici per l'abbondanza dei raccolti e la ricchezza (Daikokuten), il nutrimento quotidiano (Ebisu), la lunga vita (Fukurokuju), la felicità e la buona sorte (Hotei), la saggezza (Jurōjin), il coraggio (Bishamonten), l'amore, la bellezza e il talento canoro (Benzaiten). A motivo di queste capacità propiziatrici, l'icona augurale dei Shichifukujin veniva esposta a Capodanno nel tokonoma, nella stanza del tatami. Oltre a rappresentare un'importante caso in seno alla storia della pittura ukiyoe, il dipinto documenta le strette relazioni dei quattro maggiori esponenti della Scuola Utagawa.

Persona