Dipinto con montatura originale sandan hyōgu in seta: ichimonji in kinran a fondo blu intenso con disegni di girali con foglie e germogli di loto; chūberi in kinran fondo avorio con disegni shōchikubai di bambù, pino e fiori di susino; jōge in donsu monocromo blu scuro con disegni di fiori; jikushu in porcellana di Kutani con smalti rosso e oro sopra coperta. L'opera raffigura i Shichifukujin, le Sette Divinità della Fortuna e riunisce l'opera di sette pittori: Utagawa Toyoharu (1735-1814), Utagawa Toyokuni (1769-1825), Utagawa Toyohiro (1773-1828), Utagawa Kunisada (1786-1864), Torii Kiyonaga (1752-1815), Katsushika Hokusai (1760-1849), Katsukawa Shun'ei (1762-1819). A questi si aggiunsero i fratelli Santō Kyōden (1761-1816) e Santō Kyōzan (1769-1858).
Ognuno degli artisti coinvolti nell'impresa dipinse le figure e i dettagli che troviamo in quest'opera: in particolare ciascuno di loro prese come soggetto una delle figure divine in funzione alle caratteristiche dell'artista, apportando a fianco la firma.
Utagawa realizzò Daikokuten e Benzaiten secondo la classica iconografia: Daikokuten con il copricapo maruzukin, il mazzuolo e il grande sacco di ricchezze e la dea Benzaiten con in mano lo strumento musicale biwa e un piccolo torii (il portale del santuario Shinto) come diadema.
Bishamonten, dipinto da Torii Kiyonaga, è reso con la usuale armatura mentre brandisce una lancia. Fukurokuju, opera di Katsukawa Shun'ei, è riconoscibile dalla testa oblunga mentre sta seduto in disparte, quasi oscurato dal grande Hotei che, panciuto e sorridente, venne raffigurato da Katsushika Hokusai. Infine, Ebisu venne ritratto da Toyohiro Utagawa mentre ride soddisfatto con i gomiti appoggiati a una cesta contenente un grande dentice rosso.
La poesia presente sull’opera è invece composta e firmata Santō Kyōden e calligrafata e firmata da Santō Kyōzan.
Le Sette Divinità della Fortuna (Shichifukujin) sono divinità portatrici di felicità, buona sorte, amore, bellezza, longevità, coraggio, saggezza, prosperità e ricchezza, e comprende figure originarie di diverse regioni dell'Asia (Cina, India, Giappone) e riconducibili a diverse religioni (Buddhismo, Taoismo e Shintō). Il gruppo è costituito da sei figure maschili e una femminile, formatosi nel periodo Muromachi, ma il loro culto si diffuse e divenne molto popolare presso il ceto urbano degli artigiani e dei mercanti durante il periodo Edo. Secondo la credenza, i Shichifukujin viaggiano sulla "barca dei tesori" (takarabune) e arrivano in Giappone la mattina di Shōgatsu, il primo giorno dell'anno, recando favorevoli auspici per l'abbondanza dei raccolti e la ricchezza (Daikokuten), il nutrimento quotidiano (Ebisu), la lunga vita (Fukurokuju), la felicità e la buona sorte (Hotei), la saggezza (Jurōjin), il coraggio (Bishamonten), l'amore, la bellezza e il talento canoro (Benzaiten). A motivo di queste capacità propiziatrici, l'icona augurale dei Shichifukujin veniva esposta a Capodanno nel tokonoma, nella stanza del tatami. Oltre a rappresentare un'importante caso in seno alla storia della pittura ukiyoe, il dipinto documenta le strette relazioni dei quattro maggiori esponenti della Scuola Utagawa.
Altezza montatura: 182 cm
Larghezza montatura: 93.8 cm
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
2001
RSTS:
manutenzione conservativa
RSTE:
FECC, RMV
RSTN:
Philip Meredith
RSTR:
Kōbe Shinbun
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto con montatura originale sandan hyōgu in seta: ichimonji in kinran a fondo blu intenso con disegni di girali con foglie e germogli di loto; chūberi in kinran fondo avorio con disegni shōchikubai di bambù, pino e fiori di susino; jōge in donsu monocromo blu scuro con disegni di fiori; jikushu in porcellana di Kutani con smalti rosso e oro sopra coperta. L'opera raffigura i Shichifukujin, le Sette Divinità della Fortuna e riunisce l'opera di sette pittori: Utagawa Toyoharu (1735-1814), Utagawa Toyokuni (1769-1825), Utagawa Toyohiro (1773-1828), Utagawa Kunisada (1786-1864), Torii Kiyonaga (1752-1815), Katsushika Hokusai (1760-1849), Katsukawa Shun'ei (1762-1819). A questi si aggiunsero i fratelli Santō Kyōden (1761-1816) e Santō Kyōzan (1769-1858).
Ognuno degli artisti coinvolti nell'impresa dipinse le figure e i dettagli che troviamo in quest'opera: in particolare ciascuno di loro prese come soggetto una delle figure divine in funzione alle caratteristiche dell'artista, apportando a fianco la firma.
Utagawa realizzò Daikokuten e Benzaiten secondo la classica iconografia: Daikokuten con il copricapo maruzukin, il mazzuolo e il grande sacco di ricchezze e la dea Benzaiten con in mano lo strumento musicale biwa e un piccolo torii (il portale del santuario Shinto) come diadema.
Bishamonten, dipinto da Torii Kiyonaga, è reso con la usuale armatura mentre brandisce una lancia. Fukurokuju, opera di Katsukawa Shun'ei, è riconoscibile dalla testa oblunga mentre sta seduto in disparte, quasi oscurato dal grande Hotei che, panciuto e sorridente, venne raffigurato da Katsushika Hokusai. Infine, Ebisu venne ritratto da Toyohiro Utagawa mentre ride soddisfatto con i gomiti appoggiati a una cesta contenente un grande dentice rosso.
La poesia presente sull’opera è invece composta e firmata Santō Kyōden e calligrafata e firmata da Santō Kyōzan.
'Tutti i tesori su una sola tela': tutti i sette, i famosi pennelli di Edo sono piacevolmente convenuti rispondendo alla richiesta di padron Eijudō.
Notizie storico-critiche (NSC)
Le Sette Divinità della Fortuna (Shichifukujin) sono divinità portatrici di felicità, buona sorte, amore, bellezza, longevità, coraggio, saggezza, prosperità e ricchezza, e comprende figure originarie di diverse regioni dell'Asia (Cina, India, Giappone) e riconducibili a diverse religioni (Buddhismo, Taoismo e Shintō). Il gruppo è costituito da sei figure maschili e una femminile, formatosi nel periodo Muromachi, ma il loro culto si diffuse e divenne molto popolare presso il ceto urbano degli artigiani e dei mercanti durante il periodo Edo. Secondo la credenza, i Shichifukujin viaggiano sulla "barca dei tesori" (takarabune) e arrivano in Giappone la mattina di Shōgatsu, il primo giorno dell'anno, recando favorevoli auspici per l'abbondanza dei raccolti e la ricchezza (Daikokuten), il nutrimento quotidiano (Ebisu), la lunga vita (Fukurokuju), la felicità e la buona sorte (Hotei), la saggezza (Jurōjin), il coraggio (Bishamonten), l'amore, la bellezza e il talento canoro (Benzaiten). A motivo di queste capacità propiziatrici, l'icona augurale dei Shichifukujin veniva esposta a Capodanno nel tokonoma, nella stanza del tatami. Oltre a rappresentare un'importante caso in seno alla storia della pittura ukiyoe, il dipinto documenta le strette relazioni dei quattro maggiori esponenti della Scuola Utagawa.
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
CH01P-207_1
FTAF:
tif
FTAX:
documentazione esistente
FTAN:
CH01P-207
FTAF:
tif
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Failla Donatella
BIBD:
2014
BIBN:
pp. 115, 223-225, n. 49
BIBI:
fig. 49
Citazione completa (BIL)
Donatella Failla (a cura di), La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova, Catalogo della mostra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2014.
Mostre (MST)
MSTT:
La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova