Dipinto con montatura nuova Yamato hyōgu in seta: ichimonji e fūtai in hiraori bianco ricamato in seta policroma e oro con girali e fiori; chūberi in donsu bicromo nocciola e verde con motivo a saetta; jōge color avorio; jikushu in legno e lacca bruno-rossiccia semilucida. L'opera raffigura una giovane donna intenta a eseguire la harugoma, una danza cerimoniale che in passato si teneva all'inizio della primavera a Shōgatsu. La figura è disposta di tre quarti e si solleva in equilibrio sulla punta del piede sinistro, piegando all'indietro la gamba destra. La ragazza volge la testa per guardare il bastone, cimato da una piccola scultura a protome equina, che regge nella mano destra. Con la sinistra, invece, manovra le briglie scarlatte che si è passata dietro al collo. La giovane indossa un kimono a grandi righe sbieche celesti e grigie, con corolle di ciliegio fluttuanti. Le lunghe maniche sono guarnite ai polsi da nastri grigi, rossi e verdi. Un fazzoletto marrone le copre il capo ed è annodato sotto il mento. L'abito è chiuso da un obi di velluto nero ricamato a spirali verdi infiorettate d'oro e amaranto. Sul lato sinistro del dipinto spunta il tronco di un susino, con rami punteggiati di boccioli e qualche fiore aperto.
Codifica Iconclass (DESI)
12B213
DES
DESS:
Personaggi: danzatrice. Vegetali: susino.
Titolo (SGTT)
Harugoma zu 春駒図
SGT
SGTI:
giovane donna danzante
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
P-0193
DTZ
DTZG:
XVIII
Cronologia (DT)
DTZS:
ultimo quarto
DTM:
bibliografia
ADT:
tardo periodo Edo
DTSI:
1782
DTSF:
1783
MTC
MTC:
supporto in seta
MTC:
inchiostro, colori e oro su seta
Notizie storico-critiche (NSC)
Originaria dell'isola di Sado (odierna Prefettura di Niigata) dove viene ancor oggi eseguita, la harugoma è una danza cerimoniale che in passato si teneva ovunque in Giappone all'inizio della primavera a Shōgatsu, il primo mese del calendario lunare, per propiziare le sorti dell'annata. Gli interpreti erano kadozukegeijin, saltimbanchi girovaghi che andavano di casa in casa e, dopo aver pronunciato una formula augurale, cantavano e danzavano davanti all'ingresso principale, talora indossando un costume con maschera a protome equina, o recando un bastone con una piccola scultura in cima raffigurante una testa di cavallo munita di briglie. Questa danza passò dal repertorio degli spettacoli ambulanti a quello del teatro Kabuki, dove cominciò a essere eseguita durante il periodo Genroku (1688-1704). Il novembre del 1782 fu il momento culminante della popolarità teatrale dell'harugoma, con la prima rappresentazione dello spettacolo "Mutsumashi tsuki no tetori", che richiamò un pubblico foltissimo anche a Yoshiwara e che, in ragione del suo successo, fu probabilmente replicato fino all'anno seguente. Queste circostanze ci inducono a pensare che Shunshō abbia dipinto l'opera in concomitanza con la popolarità della danza harugoma tra il 1782 e il 1783.
altezza montatura: 179.2 cm
larghezza montatura: 44.1 cm
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
2004-2005
RSTS:
restauro integrale
RSTE:
Tōkyō National Museum
RSTN:
Handa Kyūseidō
RSTR:
Tōbunken
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto con montatura nuova Yamato hyōgu in seta: ichimonji e fūtai in hiraori bianco ricamato in seta policroma e oro con girali e fiori; chūberi in donsu bicromo nocciola e verde con motivo a saetta; jōge color avorio; jikushu in legno e lacca bruno-rossiccia semilucida. L'opera raffigura una giovane donna intenta a eseguire la harugoma, una danza cerimoniale che in passato si teneva all'inizio della primavera a Shōgatsu. La figura è disposta di tre quarti e si solleva in equilibrio sulla punta del piede sinistro, piegando all'indietro la gamba destra. La ragazza volge la testa per guardare il bastone, cimato da una piccola scultura a protome equina, che regge nella mano destra. Con la sinistra, invece, manovra le briglie scarlatte che si è passata dietro al collo. La giovane indossa un kimono a grandi righe sbieche celesti e grigie, con corolle di ciliegio fluttuanti. Le lunghe maniche sono guarnite ai polsi da nastri grigi, rossi e verdi. Un fazzoletto marrone le copre il capo ed è annodato sotto il mento. L'abito è chiuso da un obi di velluto nero ricamato a spirali verdi infiorettate d'oro e amaranto. Sul lato sinistro del dipinto spunta il tronco di un susino, con rami punteggiati di boccioli e qualche fiore aperto.
Codifica Iconclass (DESI)
12B213
DES
DESS:
Personaggi: danzatrice. Vegetali: susino.
Iscrizioni (ISR)
ISRC:
firma
ISRL:
giapponese
ISRS:
a pennello
ISRT:
ideogrammi
ISRP:
nel dipinto, lungo il bordo in prossimità dell'angolo in basso a sinistra
ISRI:
Katsu Shunshō ga 勝春章画
Stemmi, emblemi, marchi (STM)
STMC:
sigillo
STMU:
1
STMP:
nel dipinto, nell'angolo in basso a sinistra sotto la firma
STMD:
sigillo quadrato con caratteri: Yūji 酉爾
Notizie storico-critiche (NSC)
Originaria dell'isola di Sado (odierna Prefettura di Niigata) dove viene ancor oggi eseguita, la harugoma è una danza cerimoniale che in passato si teneva ovunque in Giappone all'inizio della primavera a Shōgatsu, il primo mese del calendario lunare, per propiziare le sorti dell'annata. Gli interpreti erano kadozukegeijin, saltimbanchi girovaghi che andavano di casa in casa e, dopo aver pronunciato una formula augurale, cantavano e danzavano davanti all'ingresso principale, talora indossando un costume con maschera a protome equina, o recando un bastone con una piccola scultura in cima raffigurante una testa di cavallo munita di briglie. Questa danza passò dal repertorio degli spettacoli ambulanti a quello del teatro Kabuki, dove cominciò a essere eseguita durante il periodo Genroku (1688-1704). Il novembre del 1782 fu il momento culminante della popolarità teatrale dell'harugoma, con la prima rappresentazione dello spettacolo "Mutsumashi tsuki no tetori", che richiamò un pubblico foltissimo anche a Yoshiwara e che, in ragione del suo successo, fu probabilmente replicato fino all'anno seguente. Queste circostanze ci inducono a pensare che Shunshō abbia dipinto l'opera in concomitanza con la popolarità della danza harugoma tra il 1782 e il 1783.
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
CH01P-193
FTAF:
tif
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Failla Donatella
BIBD:
2014
BIBN:
pp. 101, 211, n. 34
BIBI:
fig. 34
Citazione completa (BIL)
Donatella Failla (a cura di), La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova, Catalogo della mostra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2014.
Mostre (MST)
MSTT:
La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova