Paravento con montatura tipo oshiebari byōbu con i dipinti incollati alle ante, su daishi in foglia d'argento antichizzata (koshokutsuke ginpaku); ōberi in kinran a fondo verde malva con disegno in oro e bianco avorio di "paulonia danzante" (odorigiri); koberi in kinran a fondo giallo con motivi geometrici; cornice in lacca nera; kanagu in metallo inciso, cesellato e argentato; fodera posteriore esterna in carta karakami con motivo suzumegata.
I sei dipinti raffigurano ciascuno un falco legato a un posatoio. Oltre a tre astori comuni adulti e a uno giovane nella fase arboricola, sono riconoscibili un nibbio e un astore bianco. Il piumaggio delle livree è stato dipinto seguendo le forme a embrice delle pennellate, delineate finemente a inchiostro e poi pennellate internamente con una tonalità grigio-chiara. con tocchi di grigio di varia intensità venne impartita a ogni penna la sua espressione particolare, tenendo conto dell'incidenza di luce e ombra; l'estremità di ogni penna fu rifinita con una breve stria scura centrale e con un fine tratteggio radiale lungo il contorno.
le zampe e le cornee furono eseguite in moriage gofun, bianco di conchiglia in strati ripetuti e spessi.
Il manufatto è conservato in un nuovo baule in legno d'acero.
Codifica Iconclass (DESI)
25F33(HAWK)
DES
DESS:
Animali: falco.
Titolo (SGTT)
Ka ni tsunagareta taka zu byōbu 架に繋がれた鷹図屏風
SGT
SGTI:
uccelli
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
P-0131
DTZ
DTZG:
XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
bibliografia
ADT:
primo periodo Edo
DTSI:
1616
DTSF:
1617
MTC
MTC:
inchiostro e colori su carta
Notizie storico-critiche (NSC)
In concomitanza con la scomparsa dello shōgun Tokugawa Ieyasu (1543-1616, gov. 1603-1616) alla metà degli anni Venti del XVII secolo, si cominciarono a produrre paraventi con serie di sei o dodici falchi legati al posatoio su commissione dell'aristocrazia militare.
Comparabile al paravento del Museo Chiossone è una serie di dodici pitture di falchi legati al posatoio con firma e sigilli autentici di Chokuan. Probabilmente destinati in origine a formare una coppia di byōbu con finalità celebrative, commemorative e devozionali, i dodici dipinti andarono dispersi dopo il 1942, ma le fotografie tuttora esistenti ne documentano l'iconografia, la tecnica pittorica e lo stile, identici a quelli del paravento del museo.
Tokugawa Ieyasu aveva una profonda passione per la falconeria e ciò spiega, in parte, l'associazione della sua persona divinizzata con l'astore bianco, incarnazione di Kamitaka, il candido rapace prediletto di Tokugawa Ieyasu, che durante le cerimonie shintoiste per la sua divinizzazione fu rimesso in libertà.
Paravento con montatura tipo oshiebari byōbu con i dipinti incollati alle ante, su daishi in foglia d'argento antichizzata (koshokutsuke ginpaku); ōberi in kinran a fondo verde malva con disegno in oro e bianco avorio di "paulonia danzante" (odorigiri); koberi in kinran a fondo giallo con motivi geometrici; cornice in lacca nera; kanagu in metallo inciso, cesellato e argentato; fodera posteriore esterna in carta karakami con motivo suzumegata.
I sei dipinti raffigurano ciascuno un falco legato a un posatoio. Oltre a tre astori comuni adulti e a uno giovane nella fase arboricola, sono riconoscibili un nibbio e un astore bianco. Il piumaggio delle livree è stato dipinto seguendo le forme a embrice delle pennellate, delineate finemente a inchiostro e poi pennellate internamente con una tonalità grigio-chiara. con tocchi di grigio di varia intensità venne impartita a ogni penna la sua espressione particolare, tenendo conto dell'incidenza di luce e ombra; l'estremità di ogni penna fu rifinita con una breve stria scura centrale e con un fine tratteggio radiale lungo il contorno.
le zampe e le cornee furono eseguite in moriage gofun, bianco di conchiglia in strati ripetuti e spessi.
Il manufatto è conservato in un nuovo baule in legno d'acero.
Codifica Iconclass (DESI)
25F33(HAWK)
DES
DESS:
Animali: falco.
Stemmi, emblemi, marchi (STM)
STMC:
sigillo
STMU:
6
STMP:
su ciascun dipinto in basso a sinistra o a destra
STMD:
sigillo quadrato a doppio bordo con angoli arrotondati: Daien sho 大園書
Notizie storico-critiche (NSC)
In concomitanza con la scomparsa dello shōgun Tokugawa Ieyasu (1543-1616, gov. 1603-1616) alla metà degli anni Venti del XVII secolo, si cominciarono a produrre paraventi con serie di sei o dodici falchi legati al posatoio su commissione dell'aristocrazia militare.
Comparabile al paravento del Museo Chiossone è una serie di dodici pitture di falchi legati al posatoio con firma e sigilli autentici di Chokuan. Probabilmente destinati in origine a formare una coppia di byōbu con finalità celebrative, commemorative e devozionali, i dodici dipinti andarono dispersi dopo il 1942, ma le fotografie tuttora esistenti ne documentano l'iconografia, la tecnica pittorica e lo stile, identici a quelli del paravento del museo.
Tokugawa Ieyasu aveva una profonda passione per la falconeria e ciò spiega, in parte, l'associazione della sua persona divinizzata con l'astore bianco, incarnazione di Kamitaka, il candido rapace prediletto di Tokugawa Ieyasu, che durante le cerimonie shintoiste per la sua divinizzazione fu rimesso in libertà.
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
CH01P-131
FTAF:
jpg
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Failla Donatella
BIBD:
2014
BIBN:
pp. 54-54, 168-171, n. 2
BIBI:
fig. 2
Citazione completa (BIL)
Donatella Failla (a cura di), La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova, Catalogo della mostra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2014.
Mostre (MST)
MSTT:
La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova