Dipinto con montatura originaria fukuro hyōgu in seta di raso color beige perlaceo. Il tessuto è ricamato in filo d'oro a punto posato e seta policroma, con un motivo a spirali vegetali stilizzate e rondelle sparse con gru e fiori. Lungo il perimetro del dipinto è applicato un sottile bordo in carta dorata; il jikushu è in legno e lacca color castagna. La scena rappresentata è costruita secondo uno schema diagonale ed è ambientata all'aperto in una notte di luna piena, come dimostra l'astro notturno visibile in alto a sinistra. In primo piano a destra ci sono cinque astanti visti di spalle: un vecchio macilento e un bambino in abiti modesti che battono il tempo con le mani; un padre samurai con i suoi due figli armati della regolamentare coppia di spade. Al centro e in terzo piano in alto a sinistra si trovano due gruppi di danzatori formati da donne, uomini e bambini. Il primo è composto da undici personaggi che brandiscono ventagli e danzano animatamente in girotondo al suono di uno shamisen e di un tamburo. Il secondo è formato da danzatori con movenze più stanche.
Grazie all'impiego della tecnica a inchiostro e pittura d'oro (bokuga kindei), Zeshin poté ambientare la scena nell'argentea luce della luna, esprimendo al contempo la dimensione di lontananza e l'atmosfera di rievocazione dalla quale le immagini emergevano. Le figure sono dipinte come apparizione della memoria, come ricordi impalliditi, ma presenti e cicidi, di un tempo remoto.
Yasumara Toshinobu ha osservato che la firma Hōko zu Zeshin, "dipinto da Zeshin a imitazione dell'antico", fu apposta dall'artista ad altre sue opere che traggono ispirazione dai grandi capolavori del passato. Tuttavia, l'artista non si limitò a produrre semplici imitazioni, ma realizzò opere d'interpretazione e sintesi creativa, unendo la tematica fūzokuga della danza all'aperto (risalente agli inizi del periodo Edo) all'espressione figurale del paravento di Hikone (da cui prese ispirazione per altre sue opere).
altezza montatura: 185 cm
larghezza montatura: 66,7 cm
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
2001
RSTS:
manutenzione conservativa e stabilizzante
RSTE:
FECC, RMV
RSTN:
Philip Meredith
RSTR:
Kōbe Shinbun
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto con montatura originaria fukuro hyōgu in seta di raso color beige perlaceo. Il tessuto è ricamato in filo d'oro a punto posato e seta policroma, con un motivo a spirali vegetali stilizzate e rondelle sparse con gru e fiori. Lungo il perimetro del dipinto è applicato un sottile bordo in carta dorata; il jikushu è in legno e lacca color castagna. La scena rappresentata è costruita secondo uno schema diagonale ed è ambientata all'aperto in una notte di luna piena, come dimostra l'astro notturno visibile in alto a sinistra. In primo piano a destra ci sono cinque astanti visti di spalle: un vecchio macilento e un bambino in abiti modesti che battono il tempo con le mani; un padre samurai con i suoi due figli armati della regolamentare coppia di spade. Al centro e in terzo piano in alto a sinistra si trovano due gruppi di danzatori formati da donne, uomini e bambini. Il primo è composto da undici personaggi che brandiscono ventagli e danzano animatamente in girotondo al suono di uno shamisen e di un tamburo. Il secondo è formato da danzatori con movenze più stanche.
Hōko zu Zeshin 倣古図 是真, "Dipinto da Zeshin a imitazione dell'antico"
Stemmi, emblemi, marchi (STM)
STMC:
sigillo
STMU:
1
STMP:
nel dipinto in basso a destra
STMD:
sigillo rettangolare con caratteri: Reisai 令哉
STMU:
1
STMP:
nel dipinto in basso a destra
STMD:
sigillo a vaso con caratteri: Zeshin 是真
Notizie storico-critiche (NSC)
Grazie all'impiego della tecnica a inchiostro e pittura d'oro (bokuga kindei), Zeshin poté ambientare la scena nell'argentea luce della luna, esprimendo al contempo la dimensione di lontananza e l'atmosfera di rievocazione dalla quale le immagini emergevano. Le figure sono dipinte come apparizione della memoria, come ricordi impalliditi, ma presenti e cicidi, di un tempo remoto.
Yasumara Toshinobu ha osservato che la firma Hōko zu Zeshin, "dipinto da Zeshin a imitazione dell'antico", fu apposta dall'artista ad altre sue opere che traggono ispirazione dai grandi capolavori del passato. Tuttavia, l'artista non si limitò a produrre semplici imitazioni, ma realizzò opere d'interpretazione e sintesi creativa, unendo la tematica fūzokuga della danza all'aperto (risalente agli inizi del periodo Edo) all'espressione figurale del paravento di Hikone (da cui prese ispirazione per altre sue opere).
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
CH01P-116
FTAF:
tif
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Failla Donatella
BIBD:
2014
BIBN:
pp. 82-83, 191, n. 19
BIBI:
fig. 19
Citazione completa (BIL)
Donatella Failla (a cura di), La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova, Catalogo della mostra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2014.
Mostre (MST)
MSTT:
La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova