Dipinto con montatura nuova Yamato hyōgu in seta: Ichimonji e fūtai in kinran a fondo avorio con minuto motivo geometrico e fiori di susino sparsi; chūberi in tessuto operato a righe verticali multicolori decorate; jōge color avorio; jikushu in legno e lacca bruno-rossiccia. I tre terzi inferiori del campo figurato sono occupati da tre figure femminili, sovrastate da tre composizioni poetiche in cinese. La disposizione dei personaggi, inscrivibile in un triangolo scaleno, sembra alludere ai tre elementi principali di una composizione floreale seika. La cortigiana in primo piano, pettinata con un alto chignon doppio yoko-hyōgo, siede appoggiandosi al braccio sinistro teso, con le ginocchia flesse e il busto sospinto all'indietro, morbidamente avvolta in vesti lussuose: il soprabito di seta nera, un poco scivolato sulle spalle, è decorato con un fitto disegno a piume di pavone e si raccoglie alla base della figura formando una ricca falda ondata e tondeggiante. Dietro di lei siede una donna di città maritata, riconoscibile dall'acconciatura in stile marumage, in abito grigio chiaro con un rameggio di trifoglio selvatico. La terza figura femminile, appartenente alla classe mercantile, è in piedi, indossa un kimono grigio scuro adorno di convolvoli azzurri ed è pettinata nello stile shimadamage.
Codifica Iconclass (DESI)
soggetto non rilevato
DES
DESS:
Personaggi: cortigiana; donna sposata; donna della classe mercantile.
Titolo (SGTT)
San bijin zu 三美人図
SGT
SGTI:
figure femminili
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
P-0013
DTZ
DTZG:
XVIII
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTM:
bibliografia
ADT:
tardo periodo Edo
DTSI:
1798
DTSF:
1799
MTC
MTC:
inchiostro e colori su seta con estese coloriture al rovescio
Notizie storico-critiche (NSC)
La datazione del dipinto è stata data da John T. Carpenter basandosi sulla firma "Sōri aratame Hokusai ga" associato al sigillo Sankei, che ricorre solo due volte tra l'autunno 1798 e la primavera 1800.
Le tre poesie in lingua cinese del dipinto sono composte e vergate da Tenryū Ōkin, un letterato buddhista estraneo agli ambienti aristocratici della capitale shogunale. Meglio noto con il suo nome religioso, Tenryū Dōjin (1718-1810).
Sempre Carpenter analizza le incongruenze di contenuto dei testi poetici rispetto alla raffigurazione pittorica e osserva che il tema iconografico non corrisponde al contenuto della seconda poesia, che parla delle Tre Capitali, implicando il riferimento alle belle donne di Edo Kyōto e Ōsaka.
inchiostro e colori su seta con estese coloriture al rovescio
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
84,4
MISL:
30,6
MISV:
altezza montatura: 175,8 cm
larghezza montatura: 43,4 cm
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
1997-1998
RSTE:
Museo Nazionale di Kyōto
RSTN:
Kōeidō
RSTR:
Tōbunken
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto con montatura nuova Yamato hyōgu in seta: Ichimonji e fūtai in kinran a fondo avorio con minuto motivo geometrico e fiori di susino sparsi; chūberi in tessuto operato a righe verticali multicolori decorate; jōge color avorio; jikushu in legno e lacca bruno-rossiccia. I tre terzi inferiori del campo figurato sono occupati da tre figure femminili, sovrastate da tre composizioni poetiche in cinese. La disposizione dei personaggi, inscrivibile in un triangolo scaleno, sembra alludere ai tre elementi principali di una composizione floreale seika. La cortigiana in primo piano, pettinata con un alto chignon doppio yoko-hyōgo, siede appoggiandosi al braccio sinistro teso, con le ginocchia flesse e il busto sospinto all'indietro, morbidamente avvolta in vesti lussuose: il soprabito di seta nera, un poco scivolato sulle spalle, è decorato con un fitto disegno a piume di pavone e si raccoglie alla base della figura formando una ricca falda ondata e tondeggiante. Dietro di lei siede una donna di città maritata, riconoscibile dall'acconciatura in stile marumage, in abito grigio chiaro con un rameggio di trifoglio selvatico. La terza figura femminile, appartenente alla classe mercantile, è in piedi, indossa un kimono grigio scuro adorno di convolvoli azzurri ed è pettinata nello stile shimadamage.
Codifica Iconclass (DESI)
soggetto non rilevato
DES
DESS:
Personaggi: cortigiana; donna sposata; donna della classe mercantile.
Iscrizioni (ISR)
ISRC:
firma
ISRL:
giapponese
ISRS:
a pennello
ISRT:
ideogrammi
ISRP:
in basso a destra
ISRI:
Sōri aratame Hokusai ga 宗理改北齋画, "Dipinto da Hokusai in precedenza chiamato Sōri"
ISRC:
poetica
ISRL:
cinese
ISRP:
in alto
ISRI:
Rossetto e cipria fatti dipinto - sembrano talmente veri che ci si chiede se siano spiriti discesi dal Monte Wu. Perduranti nel tempo sono le dolci tinte dell'amore galoppante e fugace come le nuvole. E giorno dopo giorno, notte dopo notte, esse si struggono per i loro ammiratori. / Civettuole come fiori, sebbene i fiori impallidiscano accanto a loro, amorose tinte di primavera delle Tre Capitali riunite in una gara di passione: vermiglio il pesco, bianco il susino, purpurea la rosa selvatica - ogni ramo offre la più dolce delle visioni. / Incarnati luminosi e candidi, ogni fiore esibisce la propria bellezza. Silenziosamente consenziente, ognuna seduce il proprio ospite prima di andare a letto. Quanto sono tenere quelle mani che sistemano un cuscino sul quale giacquero a migliaia: amorose ombre di primavera - chissà dove i fiori andranno a cadere?
ISRC:
firma
ISRL:
giapponese
ISRP:
in alto, sul lato sinistro del dipinto, vicino le tre poesie in cinese
ISRI:
Hachijū ō Tenryū Ōkin sho 八十翁天龍王瑾書, "Scritte da Tenryū Ōkin vecchio di ottant'anni"
Stemmi, emblemi, marchi (STM)
STMC:
sigillo
STMU:
1
STMP:
in basso a destra sotto la firma
STMD:
sigillo con caratteri: Sankei 三径
Notizie storico-critiche (NSC)
La datazione del dipinto è stata data da John T. Carpenter basandosi sulla firma "Sōri aratame Hokusai ga" associato al sigillo Sankei, che ricorre solo due volte tra l'autunno 1798 e la primavera 1800.
Le tre poesie in lingua cinese del dipinto sono composte e vergate da Tenryū Ōkin, un letterato buddhista estraneo agli ambienti aristocratici della capitale shogunale. Meglio noto con il suo nome religioso, Tenryū Dōjin (1718-1810).
Sempre Carpenter analizza le incongruenze di contenuto dei testi poetici rispetto alla raffigurazione pittorica e osserva che il tema iconografico non corrisponde al contenuto della seconda poesia, che parla delle Tre Capitali, implicando il riferimento alle belle donne di Edo Kyōto e Ōsaka.
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
CH01P-13
FTAF:
jpg
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Failla Donatella
BIBD:
2014
BIBN:
pp. 124-125, 226, 229-230, n. 55
BIBI:
fig. 55
Citazione completa (BIL)
Donatella Failla (a cura di), La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova, Catalogo della mostra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2014.
Mostre (MST)
MSTT:
La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova