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Gallo, ombrello e fiori di convolvolo

Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone
Tipologia (OGTT)
stampa di invenzione
OGT
OGTD:
stampa a colori
Autore (AUT)
AUTR:
inventore, disegnatore
AUTM:
firma
AUTN:
Utagawa, Hiroshige
AUTA:
1797-1858
Codifica iconclass (DESI)
soggetto non rilevato
Indicazioni sul soggetto (DESS)
Animali: gallo. Elementi naturali: convolvolo. Oggetti: ombrello.
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
La stampa allude ai sentimenti degli innamorati che, dopo aver trascorso un'intera notte di passione, sono felici di svegliarsi vicini e faticano a separarsi, come sottolinea la composizione poetica scritta in alto a sinistra. La scena è ambientata nella prima mattina di un giorno d’estate, indicazione deducibile dall’analisi dei diversi elementi raffigurati. Fa da protagonista il gallo, simbolo del risveglio mattutino, regale e immobile in una posa delicata; spiccano il rosso vivace della cresta e il bianco sporco delle piume. Il convolvolo dietro di esso, il cui nome in giapponese asagao 朝顔 significa “volto del mattino”, contrasta lo sfondo con il suo blu intenso, e simboleggia anch’esso la fine della notte, perché appassisce durante la notte e sboccia nuovamente con il mattino delle giornate estive. Essendo una pianta rampicante e infestante, il convolvolo fiorisce ovunque trovi una parete a cui appoggiarsi: per questo fu molto apprezzato e utilizzato in Giappone a scopi decorativi. Il terzo elemento è l’ombrello nero e giallo, di cui si intravede solo un lato. Detto janomegasa 蛇の目傘 “ombrello ad occhio di bue” per il suo motivo a cerchi colorati, è utilizzato come parapioggia nella stagione delle piogge tsuyu 梅雨, che in Giappone dura circa da inizio giugno a metà luglio, lo stesso periodo della fioritura del convolvolo. L'ombrello lasciato aperto ad asciugare rimanda all'incontro, i fiori di convolvolo simboleggiano il risveglio, il gallo la separazione imminente.
Identificazione (SGTI)
Natura morta con gallo
Titolo (SGTT)
Gallo, ombrello e fiori di convolvolo
Soggetto (SGT)
Tipo titolo (SGTL):
da Failla 2005, p. 243
Inventario di museo o di soprintendenza (INV)
INVN:
S-0387
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
prima metà
DTM:
bibliografia
ADT:
fine periodo Edo
DTSI:
1830
DTSF:
1831
MTC
MTC:
carta giapponese
Notizie storico-critiche
Il gallo non gode di una buona reputazione all’interno della poesia classica e dei diari delle dame di corte del periodo Heian: il suo richiamo mattutino, infatti, interrompeva gli appassionati incontri notturni degli amanti. Trovando l'ombrello aperto e poggiato a terra, possiamo immaginare che lì vicino ci siano i due amanti a cui allude la poesia riportata sulla stampa, che stentano a separarsi dopo la notte trascorsa insieme. Come recitano i versi scritti in stile cinese in alto a sinistra, essi sospirano “come sarebbe bella l’alba di un paese dove il gallo non si facesse sentire!”. Il gallo – solitamente raffigurato col petto gonfio, mentre lancia il suo richiamo – in questa stampa tace, astenendosi dall’arrecare agli innamorati il dispiacere di doversi dividere. La composizione poetica rappresenta perfettamente la funzione del gallo: "A malincuore ci si separa al cantar del gallo: come sarebbe bella l’alba di un paese dove il gallo non si facesse sentire!" (traduzione di di Donatella Failla).

Persona