De Ferrari, Gregorio
- Nome
- Nome:
- Gregorio
- Cognome:
- De Ferrari
- Nome completo
- De Ferrari, Gregorio
- Nascita
- Luogo di nascita:
- Porto Maurizio
- Data di nascita:
- 12 aprile 1647
- Morte
- Luogo di morte:
- Genova
- Data di morte:
- gennaio 1726
- Occupazione
- Pittore
- Identificativo di origine
- pers_27
- Data (da)
- 12/04/1647
- Data (a)
- 28/01/1726
- Biografia
Nato a Porto Maurizio, si trasferì giovanissimo a Genova per studiare legge, ma finì invece per frequentare, tra il 1664 e il 1669, lo studio del pittore Domenico Fiasella, del quale fu assistente. Tra il 1669 e il 1673 fece un viaggio a Parma dove potè ammirare affreschi e dipinti del Correggio, che furono per lui di grande ispirazione. Di queste, presso l'Accademia Ligustica si conserva la copia de La Cupola del duomo di Parma. Stabilitosi definitivamente a Genova collaborò con il pittore Domenico Piola, del quale aveva sposato la figlia Margherita, nel suo rinomato studio conosciuto come Casa Piola. Entrambi furono attivi nella decorazione della basilica della Santissima Annunziata del Vastato, ispirandosi a Pietro da Cortona, a Correggio e al Grechetto.
A partire dal 1684 realizza importanti decorazioni ad affresco nelle sale di importanti palazzi patrizi: Le arti liberali e La gloria di un eroe, nel Palazzo Gio Battista Centurione, La Galleria del Trionfo d'Amore e altre opere in Palazzo Balbi Senarega, il salone nella villa Balbi allo Zerbino, oltre a tele di argomento sacro e profano per i collezionisti genovesi. Negli anni seguenti lavorò a Torino per Vittorio Amedeo II affrescando alcune sale di palazzo reale e a Marsiglia per il maresciallo di Noailles, a cui probabilmente appartenne il Giunone ed Argo del Louvre.
Rientrato a Genova, realizza celebri affreschi per i palazzi nobiliari e numerose tele per le varie chiese della città. La sua ultima importante opera pubblica fu Il trionfo della Croce nella cupola della chiesa genovese di Santa Croce, realizzata in collaborazione con il figlio Lorenzo, che divenne uno dei maggiori autori genovesi del settecento.