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Stampa-calendario (e-goyomi) con ikebana del Quinto e del Sesto Mese iris in vassoio ed edera in vaso sospeso (tsuribana-ike) a forma di zattera (ikada-gata)

OGT
OGTD:
Surimono, koban
Autore (AUT)
AUTM:
firma,bibliografia
AUTN:
Katsushika, Hokusai
AUTA:
1760-1849
AUTH:
00001497
Codifica iconclass (DESI)
Soggetto non rilevato
Indicazioni sul soggetto (DESS)
Elementi naturali: fiori. Oggetti: vasi.
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Composizioni ikebana tradizionali.
Identificazione (SGTI)
Due composizioni ikebana
Titolo (SGTT)
Due composizioni ikebana
Soggetto (SGT)
Titolo della serie di appartenenza (SGTS):
Le quattro direzioni
Inventario di museo o di soprintendenza (INV)
INVN:
S-533
INVD:
1898
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
inizio
DTM:
analisi stilistica
DTSI:
1801
DTSF:
1803
MTC
MTC:
Nishiki-e
Notizie storico-critiche
Ikebana (生け花, 活け花, 'disporre i fiori' o 'rendere vivi i fiori') è una tipica arte giapponese di disposizione floreale, conosciuta anche come kadō (華道, "via dei fiori").
L'ikebana è considerata una delle tre arti classiche giapponesi, esempio di raffinatezza e cultura, insieme al kōdō, la via dell'incenso e al chadō, la via del tè. La pratica di disposizione dei fiori ebbe origine in India e Cina nel VI secolo, ma trovò un ambiente particolarmente favorevole in Giappone. Qui, l’influenza dello Shintō e del buddismo, giocarono un ruolo cruciale nello sviluppo dell’Ikebana, in quanto, entrambi, enfatizzavano la spiritualità e la connessione con la natura; una forma antecedente all’ikebana può essere fatta risalire all'antica usanza giapponese di erigere alberi sempreverdi e decorarli con fiori per invitare gli dei ma anche alle offerte floreali poste sugli altari buddhisti, per cui le prime strutture prevedevano composizioni verticali e piuttosto simmetriche.
L’ikebana è una forma d’arte che consiste nell’organizzare fiori recisi in un vaso accuratamente scelto con estrema eleganza e consapevolezza creando una composizione naturale armonica con le stagioni e ricca di significato, rispondente a regole dispositive ben precise. Tali composizioni floreali furono inoltre utilizzate per adornare il tokonoma (床の間), l’alcova rialzata presente nella sala principale delle case tradizionali, in cui la composizione ikebana trovava posto armonizzandosi ad un dipinto verticale (kakemono) e ad un incensiere.
Tutti gli elementi utilizzati nella composizione ikebana devono essere strettamente di natura organica (rami, foglie, erbe, o fiori); rami e fiori sono disposti secondo un sistema ternario, quasi sempre a formare un triangolo in cui il ramo o lo stelo più lungo è considerato un’estensione verso il cielo, il ramo più corto rappresenta la dimensione terrestre e il ramo mediano, l'uomo. Così come questi tre elementi si devono armonizzare nell'universo, anche i fiori e i rami devono trovare armonia nello spazio senza alcuno sforzo apparente. ll primo stile ikebana, piuttosto elaborato, Rikka, comprendeva la presenza di sette elementi: i tre rami principali e i quattro secondari. In seguito fu sviluppato uno stile più semplice, il Nageire, al quale seguì il Seika, un Rikka semplificato, meno austero del Nageire, a cui poi ne seguirono altri.
A partire da metà del XV secolo, l’Ikebana subì delle trasformazioni, passando da una pratica meditativa connessa alla religione a una forma d’arte più autonoma, meno legata ai valori simbolici e filosofici. Essa, infatti, veniva inizialmente praticata da monaci buddisti e dai nobili e solo successivamente si estese al resto della società giapponese.

Persona