Netsuke in legno raffigurante un servo che mescola il miso.
Esso era un alimento diffuso e apprezzato, soprattutto nella città di Edo, che vide la nascita di un miso dolce a base di riso, l'Edo amamiso, un ingrediente chiave per i piatti regionali e per la cucina popolare. Questo tipo di miso si preparava in tempi brevi e utilizzava riso come cereale per produrre il koji (che si ottiene coltivando la muffa koji su cereali), a differenza di altre varietà regionali che potevano usare grano o altri legumi. In origine era un alimento lussuoso e pregiato che poteva essere consumato solo da piccoli gruppi privilegiati di persone. Raramente veniva consumato sotto forma di zuppa di miso allora, e veniva invece consumato come contorno o come medicinale. Durante il periodo Kamakura (1185-1333), furono i monaci zen provenienti dalla Cina che portarono in Giappone il “suribachi”, un mortaio zigrinato con pestello, con il quale si iniziò a macinare il miso secco. Durante il periodo Edo questo alimento divenne parte della dieta quotidiana giapponese. In questa scultura un servo si sforza di girare, con un simil mestolo, la mistura di miso.
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVE:
Giappone
TCL:
luogo di esecuzione/fabbricazione
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
inizio
DTM:
bibliografia
ADT:
fine periodo Edo
DTSI:
1800
DTSF:
1830
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
ambito giapponese
ATBR:
realizzazione
ATBM:
bibliografia
MTC
MTC:
legno- intaglio
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
3,8
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Netsuke in legno raffigurante un servo che mescola il miso.
Esso era un alimento diffuso e apprezzato, soprattutto nella città di Edo, che vide la nascita di un miso dolce a base di riso, l'Edo amamiso, un ingrediente chiave per i piatti regionali e per la cucina popolare. Questo tipo di miso si preparava in tempi brevi e utilizzava riso come cereale per produrre il koji (che si ottiene coltivando la muffa koji su cereali), a differenza di altre varietà regionali che potevano usare grano o altri legumi. In origine era un alimento lussuoso e pregiato che poteva essere consumato solo da piccoli gruppi privilegiati di persone. Raramente veniva consumato sotto forma di zuppa di miso allora, e veniva invece consumato come contorno o come medicinale. Durante il periodo Kamakura (1185-1333), furono i monaci zen provenienti dalla Cina che portarono in Giappone il “suribachi”, un mortaio zigrinato con pestello, con il quale si iniziò a macinare il miso secco. Durante il periodo Edo questo alimento divenne parte della dieta quotidiana giapponese. In questa scultura un servo si sforza di girare, con un simil mestolo, la mistura di miso.
DES
DESS:
personaggi: servo
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
N-102
FTAF:
.tif
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Adriano Vantaggi, Maria Luisa Asserretto, Giuliano Frabetti
BIBD:
1985
Citazione completa (BIL)
Adriano Vantaggi, Maria Luisa Asserretto, Giuliano Frabetti, Accessori nell'abbigliamento giapponese. Inro, netsuke e altri sagemono. Catalogo (nona edizione mostra didattica), Comune di Genova, 1985