Nave senza dubbio eccezionale, specie in una rotta che stava decadendo, come quella per il Mar Nero. Costruito da G. Casanova a Sestri Ponente, tra il 1867 e il 1868, il brigantino a palo misura in coperta (e quindi eccettuato il bompresso) quasi 53 metri, mentre la larghezza, tra i bordi interni della sezione centrale è di quasi 11 metri e il puntale non arriva ai 7 metri. La stazza di 816,90 tonnellate lo iscrive di diritto tra le più grandi unità della flotta italiana.
Portando il nome dell’armatore, che celebrava se stesso in una polena monocroma bianca – tipicamente rivestita di biacca per meglio conservarsi, secondo l’uso italiano – raffigurante un giovane in calzoni e paltò, la nave era considerata l’ammiraglia di casa Danovaro.
Ma anche il Danovaro è costretto a prendere atto della crisi incombente sul traffico granario ucraino; alla fine decide di spostare il bark alle rotte del pacifico e da questo, destinarlo nel suo ultimo periodo di attività (anni ‘80-’85) al traffico del riso della Birmania.
Nave senza dubbio eccezionale, specie in una rotta che stava decadendo, come quella per il Mar Nero. Costruito da G. Casanova a Sestri Ponente, tra il 1867 e il 1868, il brigantino a palo misura in coperta (e quindi eccettuato il bompresso) quasi 53 metri, mentre la larghezza, tra i bordi interni della sezione centrale è di quasi 11 metri e il puntale non arriva ai 7 metri. La stazza di 816,90 tonnellate lo iscrive di diritto tra le più grandi unità della flotta italiana.
Portando il nome dell’armatore, che celebrava se stesso in una polena monocroma bianca – tipicamente rivestita di biacca per meglio conservarsi, secondo l’uso italiano – raffigurante un giovane in calzoni e paltò, la nave era considerata l’ammiraglia di casa Danovaro.
Ma anche il Danovaro è costretto a prendere atto della crisi incombente sul traffico granario ucraino; alla fine decide di spostare il bark alle rotte del pacifico e da questo, destinarlo nel suo ultimo periodo di attività (anni ‘80-’85) al traffico del riso della Birmania.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
donazione
Nome (ACQN):
Fabio Garelli
Data acquisizione (ACQD):
1922
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Ferrari, G.B.
BIBD:
1939
Citazione completa (BIL)
Maestoso e grande veliero, considerato il più bello della flotta dei Danovaro. Aveva a poppa una sala da ricevimento, cabine lussuose fasciate in teck, una buona biblioteca nautica e scientifica e servizio di posateria d’argento. Nicolò Barabino aveva pitturato, per la camera, un piccolo quadro di Sant’Andrea che era un gioiello. Anche la campana a bordo aveva un artistico fregio con i medaglioni e la croce del Santo. Quando arrivò nei porti del Mar nero fu visit