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Ritratto di Matteo Marangoni

Collezione Wolfsoniana
OGT
OGTD:
painting
OGTT:
ritratto
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTR:
pittore
AUTM:
firma
AUTN:
Bacci, Baccio Maria
AUTA:
Firenze, 1888 – Firenze,1974
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Ritratto dello storico d'arte Matteo Marangoni, colto mentre si appoggia in maniera disinvolta alla scrivania.
Codifica Iconclass (DESI)
61B2(MATTEO MARANGONI)11
DES
DESS:
Figure: uomo.
SGT
SGTI:
figura maschile
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
GX1993.463
DTZ
DTZG:
XX
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
iscrizione
DTSI:
1919
DTSF:
1919
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Dopo una breve fase giovanile di interesse per la musica, Matteo Marangoni (Firenze 1876 – Pisa 1958) conseguì nel 1905 la laurea in antropologia presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali di Firenze. Nel 1913 fu nominato ispettore e, in seguito, direttore della Soprintendenza alle Gallerie, ai Musei medievali e moderni e agli oggetti d’arte di Firenze; ebbe quindi temporanei incarichi come direttore della Pinacoteca di Brera (1920) e della Galleria di Parma (1924). Nel frattempo, si dedicò all’insegnamento universitario all’Università di Pisa e di Milano. Specializzatosi nello studio della pittura del Seicento, Marangoni si dedicò spesso – privilegiando la lettura diretta e il riconoscimento stilistico e formale dell’opera (è del 1927 l’uscita del suo volume "Come si guarda un quadro") – alla riscoperta di autori dimenticati e alla rilettura critica di alcuni tra i principali artisti dell’epoca.
Il ritratto che il pittore fiorentino Baccio Maria Bacci dedica a Marangoni rivela, nei dettagli della scena e nella posa rilassata dello storico dell’arte, l’atmosfera intima della loro amicizia e l’intensità del rapporto intellettuale che reciprocamente li legava. Il dipinto si colloca infatti in una fase cruciale della esperienza pittorica di Bacci che, dopo un significativo e intenso periodo di sperimentazione futurista, grazie anche alla lezione di Marangoni tornò ad abbracciare una figurazione di matrice classica, anticipando così la sua successiva adesione alla cultura pittorica novecentista.