Servizio da caffè in porcellana composto da due tazze con piattino, teiera, lattiera e zuccheriera; i pezzi sono decorati con un motivo di linee rosse e nere.
Codifica Iconclass (DESI)
48A9812
DES
DESS:
decorazioni: motivi geometrici
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
GD1994.71.1-17
DTZ
DTZG:
XX
Cronologia (DT)
DTZS:
secondo quarto
DTM:
documentazione
DTSI:
1933
DTSF:
1933
MTC
MTC:
porcellana
Notizie storico-critiche (NSC)
Diplomato architetto all’Accademia di Brera nel 1923, Guido Andlovitz, assunto come consulente dalla Società Ceramica Italiana di Laveno, ne diviene direttore artistico nel 1927: incarico che manterrà per circa quarant’anni. Accanto alla produzione ceramica, si occupa anche della progettazione di arredi, come nel caso del boudoir presentato alla V Triennale di Milano del 1933, dove era esposta una versione interamente bianca di questo servizio, il cui marchio di fabbrica con la dicitura “Verbano-Laveno” indica che si trattava di “porcellana da tavola”.
Servizio da caffè in porcellana composto da due tazze con piattino, teiera, lattiera e zuccheriera; i pezzi sono decorati con un motivo di linee rosse e nere.
Codifica Iconclass (DESI)
48A9812
DES
DESS:
decorazioni: motivi geometrici
Notizie storico-critiche (NSC)
Diplomato architetto all’Accademia di Brera nel 1923, Guido Andlovitz, assunto come consulente dalla Società Ceramica Italiana di Laveno, ne diviene direttore artistico nel 1927: incarico che manterrà per circa quarant’anni. Accanto alla produzione ceramica, si occupa anche della progettazione di arredi, come nel caso del boudoir presentato alla V Triennale di Milano del 1933, dove era esposta una versione interamente bianca di questo servizio, il cui marchio di fabbrica con la dicitura “Verbano-Laveno” indica che si trattava di “porcellana da tavola”.