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Le curiose

Collezione Wolfsoniana
OGT
OGTD:
coffer
OGTT:
arredo
OGTD:
cofano
Autore (AUT)
AUTR:
ideatore
AUTM:
documentazione
AUTN:
Cambellotti, Duilio
AUTA:
Roma, 1876- Roma, 1960
AUTR:
esecutore
AUTM:
documentazione
AUTN:
Guerrieri, Fedro
AUTA:
Roma, XIX-XX
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Cofano squadrato realizzato in legno di noce, con sei decorazioni in bronzo modellate in figure femminili.
Codifica Iconclass (DESI)
31A72
DES
DESS:
figure: donne
SGT
SGTI:
figure femminili distese
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
GX1993.208
DTZ
DTZG:
XX
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
documentazione
DTSI:
1923
DTSF:
1923
MTC
MTC:
bronzo- fusione, incisione
MTC:
legno di noce
Notizie storico-critiche (NSC)
Il cofano "Le curiose" era parte della “Sala da Studio”, progettata e arredata dall’artista romano Duilio Cambellotti alla Prima Esposizione Internazionale di Arti Decorative di Monza nel 1923. Eseguito in noce da Fedro Guerrieri su disegno di Cambellotti, il mobile presenta una forma sobria e arcaicizzante che rimanda ai mobili rustici, tipici dell’arredo contadino, fonte di ispirazione per l’artista sin dall’epoca della sua collaborazione all’allestimento della Capanna dell’Agro Romano, presentata all’Esposizione Internazionale a Roma del 1911. Lo stipo è decorato con alcuni inserti in bronzo realizzati sempre da Cambellotti, come nel caso delle due figure femminili distese, con lo sguardo orientato verso il buco della serratura, che hanno dato il nome allo stipo. Un analogo esemplare della serratura è conservato presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma.