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Studio di braccio che tiene una tromba e di gamba femminile / Studio di avambracci femminili

Musei di Strada Nuova
Oggetto (OGT)
OGTD:
disegno
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Franceschini, Marcantonio
AUTA:
1648-1729
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Il disegno sul recto è lo studio di un braccio che tiene una tromba e di gamba femminile / Il disegno sul verso è lo studio di avambracci femminili
Codifica Iconclass (DESI)
31AA2 anatomia (non-sanitaria) - AA - figura umana femminile
Titolo (SGTT)
Studio di braccio che tiene una tromba e di gamba femminile / Studio di avambracci femminili
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D4842
INVC:
Musei di Strada Nuova - Gabinetto Disegni e Stampe
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTM:
analisi iconografica,analisi stilistica,documentazione
DTZG:
XVII
ADT:
1702-1704 (L. De Fanti)
DTSI:
1696
DTSV:
ca
DTSF:
1696
DTSL:
ca
MTC
MTC:
Carta bianca preparata in grigio
MTC:
Matita rossa con rialzi a biacca
Notizie storico-critiche (NSC)
Il disegno sul recto è stato indicato da Miller come lo studio per una "Fama volante" per l’affresco del Salone d’Onore di Palazzo Ducale di Modena. (Miller 2001) Anche De Fanti riconosce il soggetto, ma proponendo come destinazione il Salone del Gran Consiglio del Palazzo Ducale di Genova in riferimento al cartone preparatorio conservato al Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto, unica testimonianza superstite della Fama genovese. Tuttavia, la composizione del disegno è pressoché identica a quella della Fama nella volta modenese, e Miller aveva già considerato il cartone orvietano pertinente all’impresa di Modena. Il restauro del 2002 ha rivelato nel cartone una quadratura analoga a quella dei cartoni sicuramente genovesi, ma la scheda tecnica non è risolutiva sulla datazione, indicando un arco compreso tra il 1696 e il 1702, corrispondente ai lavori sia di Modena sia di Genova. (De Fanti 2002) Nonostante i dubbi, si ritiene più plausibile che il cartone orvietano sia per Genova mentre questo foglio sia da restituire alla committenza modenese, in linea con l’ipotesi di Miller. Questo non solo per l’affinità con l’affresco di Modena o il cartone di Orvieto, paragoni che continuerebbero a rendere problematica la destinazione, ma soprattutto per quanto osservabile sul verso del foglio ovvero lo studio di due avambracci per una delle Muse distese sulla cornice della quadratura di Modena. Oltre al fatto che sia più probabile che uno stesso foglio sia stato usato per studi della stessa commissione, a rafforzare l’ipotesi vi è anche la preparazione della carta in grigio, identica a tutti i fogli correlati all’impresa modenese. Plausibilmente questo studio della Fama è stato osservato nuovamente qualche anno più tardi per la commissione genovese.