Lo stipo in noce e ottone è decorato con un intarsio in madreperla, legno e avorio raffigurante una coppia di danzatori su ciascun pannello rettangolare.
Codifica Iconclass (DESI)
41A2541
DES
DESS:
Personaggi: danzatrice.
SGT
SGTI:
armadio
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
GX1993.126
DTZ
DTZG:
XX
Cronologia (DT)
DTZS:
inizio
DTM:
documentazione
DTSI:
1906
DTSF:
1906
MTC
MTC:
ottone
MTC:
madreperla intarsiatura
MTC:
avorio intarsiato
MTC:
legno di noce intarsiato-intagliato
Notizie storico-critiche (NSC)
Uno tra i principali allievi della scuola di Otto Wagner alla quale si formarono anche Joseph Maria Olbrich e Josef Hoffmann, l’architetto Leopold Bauer, originario della Slesia, ma operante a Vienna, fu premiato nel 1900 al concorso Haus eines Kunstfreundes, indetto dall’editore d’arte Alexander Koch, che nel 1897 aveva fondato a Darmstadt la rivista “Deutsche Kunst und Dekoration”.
Il suo stipo è decorato con un intarsio raffigurante una coppia di danzatori, eseguito dal pittore secessionista viennese Maximilian Lenz, che si ritrova anche all’interno degli sportelli di un suo coevo cassettone e che, curiosamente, compare pure su una porta della sala da musica realizzata nel 1898 da Joseph Maria Olbrich nella capitale austriaca.
Lo stipo in noce e ottone è decorato con un intarsio in madreperla, legno e avorio raffigurante una coppia di danzatori su ciascun pannello rettangolare.
Codifica Iconclass (DESI)
41A2541
DES
DESS:
Personaggi: danzatrice.
Notizie storico-critiche (NSC)
Uno tra i principali allievi della scuola di Otto Wagner alla quale si formarono anche Joseph Maria Olbrich e Josef Hoffmann, l’architetto Leopold Bauer, originario della Slesia, ma operante a Vienna, fu premiato nel 1900 al concorso Haus eines Kunstfreundes, indetto dall’editore d’arte Alexander Koch, che nel 1897 aveva fondato a Darmstadt la rivista “Deutsche Kunst und Dekoration”.
Il suo stipo è decorato con un intarsio raffigurante una coppia di danzatori, eseguito dal pittore secessionista viennese Maximilian Lenz, che si ritrova anche all’interno degli sportelli di un suo coevo cassettone e che, curiosamente, compare pure su una porta della sala da musica realizzata nel 1898 da Joseph Maria Olbrich nella capitale austriaca.