Il disegno è lo studio dell'angelo per l'affresco " Il sogno di san Giuseppe" che il Franceschini realizza tra il 1688 e il 1689 per la cupola della cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina a Piacenza.
L'affresco è stato trasferito su tela durante la ristrutturazione della chiesa tra il 1894 e il 1902.
Durante i bombardamenti del 1943 l'affresco intelato è stato uno dei pochi a non andare distrutto e ad oggi si trova nel transetto destro della chiesa.
Della scena è conservato il cartone preparatorio presso il Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto. (D. C. Miller 2001)
Di particolare interesse è il primo tentativo di studio della mano dell'angelo che in un secondo momento il pittore decide di ristudiare, subito di fianco, con la posa che sarà infine quella definitiva.
Miller aveva precedentemente corrisposto il disegno al dipinto "La caccia di Venere e Adone" per il principe del Liechtenstein. (D. C. Miller 2001)
Musei di Strada Nuova - Gabinetto Disegni e Stampe
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRCD:
F. Brocchi
PRCS:
Principe e commendatore della città di Genova operoso tra il 1890 e il 1926 anno in cui è tra i protagonisti del riordino dei materiali del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
PRDU:
ante 1937
PRCT:
collezione
PRCQ:
privata
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVC:
Genova
PRCD:
E. Pastuer
PRCS:
Giocatore e allenatore di calcio del Genoa
PRDU:
1937 ca
PRCT:
collezione
PRCQ:
privata
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVC:
Genova
Rapporto (RO)
ROFF:
bozzetto
ROFO:
Il sogno di san Giuseppe
ROFS:
Angelo
ROFD:
1688-1689
ROFC:
Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina-Piacenza
Il disegno è lo studio di busto e di braccia virili
Codifica Iconclass (DESI)
31A22 parti del corpo umano (scheletro escluso)
Iscrizioni (ISR)
ISRT:
numeri arabi
ISRP:
In alto a destra
ISRI:
47
ISRT:
numeri arabi
ISRP:
In basso al centro
ISRI:
52
Notizie storico-critiche (NSC)
Il disegno è lo studio dell'angelo per l'affresco " Il sogno di san Giuseppe" che il Franceschini realizza tra il 1688 e il 1689 per la cupola della cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina a Piacenza.
L'affresco è stato trasferito su tela durante la ristrutturazione della chiesa tra il 1894 e il 1902.
Durante i bombardamenti del 1943 l'affresco intelato è stato uno dei pochi a non andare distrutto e ad oggi si trova nel transetto destro della chiesa.
Della scena è conservato il cartone preparatorio presso il Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto. (D. C. Miller 2001)
Di particolare interesse è il primo tentativo di studio della mano dell'angelo che in un secondo momento il pittore decide di ristudiare, subito di fianco, con la posa che sarà infine quella definitiva.
Miller aveva precedentemente corrisposto il disegno al dipinto "La caccia di Venere e Adone" per il principe del Liechtenstein. (D. C. Miller 2001)