Il disegno è lo studio degli arti di Amram, padre di Mosè, del dipinto “Mosè affidato al Nilo dai genitori” commissionato al Franceschini da Ippolito Fenaroli di Brescia nel 1710 e successivamente entrato a far parte, per via ereditaria, della collezione Leichi. Grazie alla copia di bottega segnalata da Miller, realizzata in controparte probabilmente per la realizzazione di una stampa, è stato possibile corrispondere il disegno a questa commissione. La conferma della relazione tra disegno e dipinto è stata possibile grazie a una recente fotografia del quadro ( in La grande collezione: le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei- Erizzo: storia e catalogo, Brescia, Grafo 2010, pp. 115-116 ). Messo all’asta nel 1882 e rimasto invenduto, il dipinto viene ritirato dalla famiglia e tutt'oggi la sua collocazione è ignota, anche se presumibilmente appartiene ancora a un erede Leichi. Il disegno è un bellissimo esempio del morbido uso della matita rossa da parte del pittore. I passaggi cromatici sono resi attraverso un infittirsi del segno, permettendogli di limitare l’uso della biacca a soli piccolissimi lumetti in corrispondenza delle dita e del gomito. Il verso mostra una studio di panneggio che si ritiene autografo ma di cui risulta difficile trovare corrispondenze con opere note del pittore.
Tipo scheda (TSK)
D
Livello ricerca (LIR)
I
Codice univoco (NCT)
Codice regione (NCTR):
07
Ente schedatore (ESC)
Comune di Genova
Ente competente (ECP)
S236
Oggetto (OGT)
OGTD:
disegno
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Titolo (SGTT)
Studi di mani, di avambraccio e di gambe virili/ Studio di panneggio
Musei di Strada Nuova - Gabinetto Disegni e Stampe
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRCD:
F. Brocchi
PRCS:
Principe e commendatore della città di Genova operoso tra il 1890 e il 1926 anno in cui è tra i protagonisti del riordino dei materiali del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
Il foglio presenta dei fori causati dalla corrosione dell'inchiostro e un foro più grande causato probabilmente da insetti della carta
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Il disegno sul recto è lo studio di mani, di avambraccio e di gambe virili/ Il disegno sul verso è lo studio di un panneggio
Codifica Iconclass (DESI)
31A22 parti del corpo umano (scheletro escluso) / 41D27 drappeggio, vesti drappegiate, 'Gewandgebung'
Iscrizioni (ISR)
ISRT:
numeri arabi
ISRP:
Angolo in alto a destra
ISRI:
31
ISRT:
numeri arabi
ISRP:
In basso al centro
ISRI:
34
ISRT:
numeri arabi
ISRP:
Al centro del foglio leggermente spostata sulla sinistra
ISRI:
200
134.12. 4
63. 7. 8 e altri segni non distinguibili
Notizie storico-critiche (NSC)
Il disegno è lo studio degli arti di Amram, padre di Mosè, del dipinto “Mosè affidato al Nilo dai genitori” commissionato al Franceschini da Ippolito Fenaroli di Brescia nel 1710 e successivamente entrato a far parte, per via ereditaria, della collezione Leichi. Grazie alla copia di bottega segnalata da Miller, realizzata in controparte probabilmente per la realizzazione di una stampa, è stato possibile corrispondere il disegno a questa commissione. La conferma della relazione tra disegno e dipinto è stata possibile grazie a una recente fotografia del quadro ( in La grande collezione: le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei- Erizzo: storia e catalogo, Brescia, Grafo 2010, pp. 115-116 ). Messo all’asta nel 1882 e rimasto invenduto, il dipinto viene ritirato dalla famiglia e tutt'oggi la sua collocazione è ignota, anche se presumibilmente appartiene ancora a un erede Leichi. Il disegno è un bellissimo esempio del morbido uso della matita rossa da parte del pittore. I passaggi cromatici sono resi attraverso un infittirsi del segno, permettendogli di limitare l’uso della biacca a soli piccolissimi lumetti in corrispondenza delle dita e del gomito. Il verso mostra una studio di panneggio che si ritiene autografo ma di cui risulta difficile trovare corrispondenze con opere note del pittore.