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Studi di mani, di avambraccio e di gambe virili/ Studio di panneggio

Musei di Strada Nuova
Oggetto (OGT)
OGTD:
disegno
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Franceschini, Marcantonio
AUTA:
1648-1729
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Il disegno sul recto è lo studio di mani, di avambraccio e di gambe virili/ Il disegno sul verso è lo studio di un panneggio
Codifica Iconclass (DESI)
31A22 parti del corpo umano (scheletro escluso) / 41D27 drappeggio, vesti drappegiate, 'Gewandgebung'
Titolo (SGTT)
Studi di mani, di avambraccio e di gambe virili/ Studio di panneggio
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D4861
INVC:
Musei di Strada Nuova - Gabinetto Disegni e Stampe
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
analisi iconografica,analisi stilistica,documentazione
DTZG:
XVIII
DTSI:
1710
DTSV:
ca
DTSF:
1710
DTSL:
ca
MTC
MTC:
Carta bianca
MTC:
Matita rossa con rialzi a biacca
Notizie storico-critiche (NSC)
Il disegno è lo studio degli arti di Amram, padre di Mosè, del dipinto “Mosè affidato al Nilo dai genitori” commissionato al Franceschini da Ippolito Fenaroli di Brescia nel 1710 e successivamente entrato a far parte, per via ereditaria, della collezione Leichi. Grazie alla copia di bottega segnalata da Miller, realizzata in controparte probabilmente per la realizzazione di una stampa, è stato possibile corrispondere il disegno a questa commissione. La conferma della relazione tra disegno e dipinto è stata possibile grazie a una recente fotografia del quadro ( in La grande collezione: le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei- Erizzo: storia e catalogo, Brescia, Grafo 2010, pp. 115-116 ). Messo all’asta nel 1882 e rimasto invenduto, il dipinto viene ritirato dalla famiglia e tutt'oggi la sua collocazione è ignota, anche se presumibilmente appartiene ancora a un erede Leichi. Il disegno è un bellissimo esempio del morbido uso della matita rossa da parte del pittore. I passaggi cromatici sono resi attraverso un infittirsi del segno, permettendogli di limitare l’uso della biacca a soli piccolissimi lumetti in corrispondenza delle dita e del gomito. Il verso mostra una studio di panneggio che si ritiene autografo ma di cui risulta difficile trovare corrispondenze con opere note del pittore.