Il disegno è lo studio di due paia di mani per la tela "Cristo appare a san Tommaso d’Aquino" che il Franceschini realizza nel 1699 per i padri domenicani di Bologna. Sul lato sinistro sono presenti le mani del Cristo che "stende il braccio destro per indicare il volume aperto sull’altare, e con la mano sinistra addita se stesso". (Miller, Chiodini 2014, p.334)
A destra le mani di san Tommaso, aperte e protese verso la divina visione. L’episodio narrato è relativo a quando, in San Domenico a Napoli, san Tommaso cadde improvvisamente in estasi udendo le parole d’approvazione del Cristo: Bene scripsisti de me Thoma. Proprio le mani e le gestualità, così importanti per il Franceschini, riescono a restituire tutta la carica emotiva della scena veicolandone il racconto.
Nella collezione di Windsor Castle è inoltre presente un disegno preparatorio dell’intera composizione, studiata, però, da un punto di vista più̀ distante, tanto da riuscire a comprendere il crocefisso sull’altare, e con una differente posa per san Tommaso d’Aquino.
Musei di Strada Nuova - Gabinetto Disegni e Stampe
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRCD:
F. Brocchi
PRCS:
Principe e commendatore della città di Genova operoso tra il 1890 e il 1926 anno in cui è tra i protagonisti del riordino dei materiali del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
PRDU:
ante 1937
PRCT:
collezione
PRCQ:
privata
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVC:
Genova
PRCD:
E. Pasteur
PRCS:
Giocatore e allenatore di calcio del Genoa
PRDU:
1937 ca
PRCT:
collezione
PRCQ:
privata
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVC:
Genova
Rapporto (RO)
ROFF:
bozzetto
ROFO:
Cristo appare a san Tommaso d'Aquino
ROFD:
1699
ROFC:
Biblioteca della Basilica di San Domenico, Bologna
Il disegno è lo studio di due paia di mani per la tela "Cristo appare a san Tommaso d’Aquino" che il Franceschini realizza nel 1699 per i padri domenicani di Bologna. Sul lato sinistro sono presenti le mani del Cristo che "stende il braccio destro per indicare il volume aperto sull’altare, e con la mano sinistra addita se stesso". (Miller, Chiodini 2014, p.334)
A destra le mani di san Tommaso, aperte e protese verso la divina visione. L’episodio narrato è relativo a quando, in San Domenico a Napoli, san Tommaso cadde improvvisamente in estasi udendo le parole d’approvazione del Cristo: Bene scripsisti de me Thoma. Proprio le mani e le gestualità, così importanti per il Franceschini, riescono a restituire tutta la carica emotiva della scena veicolandone il racconto.
Nella collezione di Windsor Castle è inoltre presente un disegno preparatorio dell’intera composizione, studiata, però, da un punto di vista più̀ distante, tanto da riuscire a comprendere il crocefisso sull’altare, e con una differente posa per san Tommaso d’Aquino.