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Il recupero dei naufraghi alla battaglia di Lissa (1866)

Galata Museo del Mare
OGT
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTN:
De Simone, Tommaso
AUTA:
1805-1888
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Una pirofregata italiana non meglio identificata si avvicina ai relitti galleggianti del «Re d’Italia» o del «Palestro», cala le scialuppe e recupera i superstiti. In secondo piano incrocia la corazzata «Affondatore»
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
1021
Cronologia (DT)
DTSI:
1864
DTSF:
1864
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
La battaglia navale di Lissa, avvenuta il 20 luglio 1866, fu una sconfitta psicologica oltre che reale: due navi affondate e molti marinai morti, nonchè un duro colpo alle ambizioni della Marina del giovane Regno d’Italia da poco costituitosi. Essa palesò il divario tra una flotta raccogliticcia e arretrata tecnologicamente come quella italiana, rispetto alla flotta austroungarica, minore per consistenza ma moderna nelle corazze, motori e artiglierie.

La “tragedia di Lissa” aprì un forte dibattito in Parlamento e nel paese: rese evidente il bisogno urgente di trasformazioni nelle costruzioni navali, nella preparazione del personale e nel sistema marittimo e portuale. E fu salutare: nel giro di 30 anni, la Marina italiana divenne per qualità e consistenza la terza nel mondo.