Link alla homepage logo musei di genova header

Il pirovascello a elica «Re Galantuomo», mentre accompagna la pirofregata corazzata «Re d’Italia» nel viaggio inaugurale (1861)

Galata Museo del Mare
OGT
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTN:
Cardona, Guglielmo
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
3307
Cronologia (DT)
DTSI:
1864
DTSF:
1864
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
La Regia Marina italiana fu costituita subito dopo l’Unità con la fusione della marine militari degli antichi Stati italiani. Nacque così una flotta piuttosto eterogenea, composta da navi più moderne e altre obsolete, come il vascello borbonico «Monarca», ribattezzato «Re Galantuomo». Questa non ebbe mai un impiego bellico; ammodernata nel 1862 con un apparato motore a elica di quattro pale, fu utilizzata come nave scuola per cannonieri. Fu demolita nel 1875, ma di essa rimane al Museo Tecnico Navale di La Spezia la grande polena raffigurante il busto di Vittorio Emanuele II, che aveva sostituito dopo l’Unità quello del re Ferdinando.

Peggiore il destino della corazzata «Re d’Italia». Malgrado fosse una unità nuova - costruita in Inghilterra secondo nuovi concetti collaudati in quegli stessi anni nella Guerra Civile americana - venne affondata a Lissa, il 20 luglio 1866, in seguito allo speronamento da parte della «Ferdinand Max», pirofregata austriaca varata appena l’anno prima. Il «Re d’Italia» affondò in soli due minuti e i naufraghi resteranno in acqua molte ore senza assistenza: quando verranno raccolti, si conteranno solo 150 superstiti.