Il dipinto rappresenta due schiere di navi in mare pronte alla battaglia.
Codifica Iconclass (DESI)
45H3
DES
DESS:
Battaglia
Titolo (SGTT)
Combattimento navale tra Russi e Svedesi
SGT
SGTI:
battaglia navale
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
193
INVD:
10/07/2019
DTZ
DTZG:
XVIII
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTM:
analisi storica
DTSI:
1750
DTSV:
post
DTSF:
1800
DTSL:
ante
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Nel corso della Guerra russo-svedese scoppiata nel 1788, due flotte di queste nazioni si fronteggiarono al largo dell'isola di Hogland, nel Golfo di Finlandia, il 17 luglio. Le due flotte erano pressoché equivalenti come forza, per un totale di circa 50 tra vascelli e fregate.
L’obiettivo del re Gustavo III di Svezia era di eliminare la flotta russa del Baltico, oppure almeno bloccarla nei suoi porti di Reval (oggi Tallinn) e Kronštadt, portando contemporaneamente un attacco di terra per conquistare San Pietroburgo.
I Russi ebbero il maggior numero di perdite - circa 600 morti contro i 2/300 svedesi - ma strategicamente ebbero successo, poiché impedirono l’attacco a San Pietroburgo.
La guerra sarebbe finita due anni dopo senza particolari conseguenze geopolitiche, ma migliaia di morti, soprattutto Russi.
Il dipinto rappresenta due schiere di navi in mare pronte alla battaglia.
Codifica Iconclass (DESI)
45H3
DES
DESS:
Battaglia
Notizie storico-critiche (NSC)
Nel corso della Guerra russo-svedese scoppiata nel 1788, due flotte di queste nazioni si fronteggiarono al largo dell'isola di Hogland, nel Golfo di Finlandia, il 17 luglio. Le due flotte erano pressoché equivalenti come forza, per un totale di circa 50 tra vascelli e fregate.
L’obiettivo del re Gustavo III di Svezia era di eliminare la flotta russa del Baltico, oppure almeno bloccarla nei suoi porti di Reval (oggi Tallinn) e Kronštadt, portando contemporaneamente un attacco di terra per conquistare San Pietroburgo.
I Russi ebbero il maggior numero di perdite - circa 600 morti contro i 2/300 svedesi - ma strategicamente ebbero successo, poiché impedirono l’attacco a San Pietroburgo.
La guerra sarebbe finita due anni dopo senza particolari conseguenze geopolitiche, ma migliaia di morti, soprattutto Russi.