Preannunciato dalla lettera ai Protettori, il "Codice" arrivò a Genova attraverso Francesco Rivarolo, armatore e mercante residente a Siviglia, che lo consegnò all'ambasciatore Oderico con l'incarico di conservarlo per i figli del Navigatore, qualora ne avessero avuto bisogno per i loro contenziosi giuridici. Gli eredi di Oderico, nel 1670 donarono il codice alla Repubblica.
Scritto da uno, o più copisti spagnoli, contiene la raccolta organica di tutti gli atti notarili e documenti che comprovano la scoperta e i diritti a lui attribuiti dai spagnoli.
Il documento venne redatto in quattro copie: uno venne affidato a padre Gorricio, del con-vento di Las Cuevas di Siviglia, forse il migliore amico di Colombo; un'altra inviata nelle Indie con il procuratore di Colombo, Carvajal, che ne aveva necessità per difendere gli interessi dell'ammiraglio, e ben due copie vennero affidate, in tempi diversi a Nicolò Oderico perché li conservasse a Genova e li affidasse al Banco di San Giorgio.
I primi due volumi andarono smarriti nel corso dei secoli: rimane a Providence (USA, Rhode Island) solo un estratto del Codice, probabilmente successivo e fatto redigere dai discendenti di Colombo. I due manoscritti inviati a Genova, invece, rimasero per decenni negli archivi di famiglia degli Oderico e poi passarono all'archivio della Repubblica: qui vennero asportati dagli emissari napoleonici francesi e solo la copia che si presenta tornò nella città, restando l'altra a Parigi.
Il Codice - ricco di decorazioni e piccole miniature di carattere esotico - venne terminato il 22 marzo 1502, e presenta anche una carta ricevuta appena una settimana prima da Valencia de la Torre. È identificabile per via della "sacca di cordovano rosso" con la quale venne originariamente inviato e che ancora oggi correda il documento.
Preannunciato dalla lettera ai Protettori, il "Codice" arrivò a Genova attraverso Francesco Rivarolo, armatore e mercante residente a Siviglia, che lo consegnò all'ambasciatore Oderico con l'incarico di conservarlo per i figli del Navigatore, qualora ne avessero avuto bisogno per i loro contenziosi giuridici. Gli eredi di Oderico, nel 1670 donarono il codice alla Repubblica.
Scritto da uno, o più copisti spagnoli, contiene la raccolta organica di tutti gli atti notarili e documenti che comprovano la scoperta e i diritti a lui attribuiti dai spagnoli.
Il documento venne redatto in quattro copie: uno venne affidato a padre Gorricio, del con-vento di Las Cuevas di Siviglia, forse il migliore amico di Colombo; un'altra inviata nelle Indie con il procuratore di Colombo, Carvajal, che ne aveva necessità per difendere gli interessi dell'ammiraglio, e ben due copie vennero affidate, in tempi diversi a Nicolò Oderico perché li conservasse a Genova e li affidasse al Banco di San Giorgio.
I primi due volumi andarono smarriti nel corso dei secoli: rimane a Providence (USA, Rhode Island) solo un estratto del Codice, probabilmente successivo e fatto redigere dai discendenti di Colombo. I due manoscritti inviati a Genova, invece, rimasero per decenni negli archivi di famiglia degli Oderico e poi passarono all'archivio della Repubblica: qui vennero asportati dagli emissari napoleonici francesi e solo la copia che si presenta tornò nella città, restando l'altra a Parigi.
Il Codice - ricco di decorazioni e piccole miniature di carattere esotico - venne terminato il 22 marzo 1502, e presenta anche una carta ricevuta appena una settimana prima da Valencia de la Torre. È identificabile per via della "sacca di cordovano rosso" con la quale venne originariamente inviato e che ancora oggi correda il documento.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
donazione
Nome (ACQN):
Famiglia Oderico
Data acquisizione (ACQD):
1821
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
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Specifiche di accesso ai dati (ADS)
Profilo di accesso (ADSP):
1
Motivazione (ADSM):
scheda contenente dati liberamente accessibili
Compilazione (CMP)
Data (CMPD):
2024
Nome (CMPN):
Carosio, Giovanni
Referente scientifico (RSR)
Agosto, Aldo
Funzionario responsabile (FUR)
Campodonico, Pierangelo
Osservazioni (OSS)
L'opera esposta al museo è una copia. L'originale è in deposito.