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Codice dei privilegi di Cristoforo Colombo

Galata Museo del Mare
OGT
OGTD:
manoscritto
Autore (AUT)
AUTR:
autore
AUTM:
firma
AUTN:
Colombo, Cristoforo
AUTA:
1451/ 1506
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
4235
Cronologia (DT)
DTSI:
1502
DTSF:
1502
MTC
MTC:
carta- inchiostro
Notizie storico-critiche (NSC)
Preannunciato dalla lettera ai Protettori, il "Codice" arrivò a Genova attraverso Francesco Rivarolo, armatore e mercante residente a Siviglia, che lo consegnò all'ambasciatore Oderico con l'incarico di conservarlo per i figli del Navigatore, qualora ne avessero avuto bisogno per i loro contenziosi giuridici. Gli eredi di Oderico, nel 1670 donarono il codice alla Repubblica.

Scritto da uno, o più copisti spagnoli, contiene la raccolta organica di tutti gli atti notarili e documenti che comprovano la scoperta e i diritti a lui attribuiti dai spagnoli. Il documento venne redatto in quattro copie: uno venne affidato a padre Gorricio, del con-vento di Las Cuevas di Siviglia, forse il migliore amico di Colombo; un'altra inviata nelle Indie con il procuratore di Colombo, Carvajal, che ne aveva necessità per difendere gli interessi dell'ammiraglio, e ben due copie vennero affidate, in tempi diversi a Nicolò Oderico perché li conservasse a Genova e li affidasse al Banco di San Giorgio.

I primi due volumi andarono smarriti nel corso dei secoli: rimane a Providence (USA, Rhode Island) solo un estratto del Codice, probabilmente successivo e fatto redigere dai discendenti di Colombo. I due manoscritti inviati a Genova, invece, rimasero per decenni negli archivi di famiglia degli Oderico e poi passarono all'archivio della Repubblica: qui vennero asportati dagli emissari napoleonici francesi e solo la copia che si presenta tornò nella città, restando l'altra a Parigi.

Il Codice - ricco di decorazioni e piccole miniature di carattere esotico - venne terminato il 22 marzo 1502, e presenta anche una carta ricevuta appena una settimana prima da Valencia de la Torre. È identificabile per via della "sacca di cordovano rosso" con la quale venne originariamente inviato e che ancora oggi correda il documento.