I Protettori di San Giorgio rispondono alla fine del 1502 alla lettera di Colombo dell’aprile precedente. La missiva parte per la Spagna, tuttavia non verrà mai consegnata. Perché? Il motivo non è mai stato chiarito e come ha indicato lo storico Paolo Emilio Taviani rimane ancora un mistero. L'ipotesi più probabile è che il nuovo "oratore" genovese (ambasciatore) presso la corte spagnola, Gerolamo Di Negro - che aveva sostituito Oderico, vecchio amico di Colombo - non la abbia ricevuta oppure abbia ritenuto ormai compromessa la successione di don Diego ai privilegi ottenuti dal padre. A fronte dei complessi rapporti tra la corte spagnola e Genova, avrà forse optato per quello che poteva essere il male minore: abbandonare Colombo e i suoi al loro destino. In mancanza di prove o riscontri, se la negligenza della prosecuzione della lettera del Banco sia stata frutto di una scelta o semplice casualità, non può essere dimostrata.
Traduzione
Ai molto nobili Signori del molto Magnifico Ufficio di San Giorgio in Genova.
Nobilissimi Signori, benché il corpo sia qui, il cuore è lì di continuo. Nostro Signore mi ha fatto la più grande grazia che abbia fatta a nessuno, dopo David. Le cose della mia impresa già risplendono e farebbero gran luce se l'oscurità del Governo non le coprisse. Io ritorno alle Indie in nome della Santa Trinità per rientrare dopo. E poiché sono mortale, lascio a don Diego, mio figlio, che di tutta la rendita che si avesse, vi aiuti costà con il decimo del totale di essa, ogni anno e per sempre, a sconto della gabella del grano, del vino e delle altre vettovaglie commestibili. Se questo decimo fosse qualcosa, ricevetelo, altrimenti accettate la mia buona volontà; io vi chiedo, di grazia, di considerare come raccomandato questo mio figlio. Messer Nicolò Oderico conosce i fatti miei più di me stesso e a lui ho inviato la copia dei miei privilegi e lettere perché li custodisca bene. Sarei lieto che li vedeste. Il Re e la Regina, miei Signori, mi vogliono onorare più che mai. La Santa Trinità conservi le vostre nobili persone e accresca il molto Magnifico Ufficio. Stesa in Siviglia, il 2 aprile 1502. L'Ammiraglio Maggiore del mare Oceano e Viceré e Governatore Generale delle Indie e della Terra Ferma, dell'Asia e delle Indie del Re e della Regina, miei Signori, e loro Capitano Generale del Mare e del loro Consiglio.
Firma
Notizie storico-critiche (NSC)
I Protettori di San Giorgio rispondono alla fine del 1502 alla lettera di Colombo dell’aprile precedente. La missiva parte per la Spagna, tuttavia non verrà mai consegnata. Perché? Il motivo non è mai stato chiarito e come ha indicato lo storico Paolo Emilio Taviani rimane ancora un mistero. L'ipotesi più probabile è che il nuovo "oratore" genovese (ambasciatore) presso la corte spagnola, Gerolamo Di Negro - che aveva sostituito Oderico, vecchio amico di Colombo - non la abbia ricevuta oppure abbia ritenuto ormai compromessa la successione di don Diego ai privilegi ottenuti dal padre. A fronte dei complessi rapporti tra la corte spagnola e Genova, avrà forse optato per quello che poteva essere il male minore: abbandonare Colombo e i suoi al loro destino. In mancanza di prove o riscontri, se la negligenza della prosecuzione della lettera del Banco sia stata frutto di una scelta o semplice casualità, non può essere dimostrata.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
donazione
Nome (ACQN):
Famiglia Oderico
Data acquisizione (ACQD):
1821
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
4239
FTAF:
jpg
Specifiche di accesso ai dati (ADS)
Profilo di accesso (ADSP):
1
Motivazione (ADSM):
scheda contenente dati liberamente accessibili
Compilazione (CMP)
Data (CMPD):
2024
Nome (CMPN):
Carosio, Giovanni
Referente scientifico (RSR)
Agosto, Aldo
Funzionario responsabile (FUR)
Campodonico, Pierangelo
Osservazioni (OSS)
L'opera esposta al museo è una copia. L'originale è in deposito.