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L'angelo schiude a Dante e Virgilio la porta del Purgatorio (Purg. Canto IX, vv. 130-132)

Musei di Strada Nuova
OGT
OGTD:
disegno preparatorio
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Pinelli, Bartolomeo
AUTA:
1781/1835
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Disegno a matita grafite su carta bianca raffigurante episodio tratto dal Canto IX del Purgatorio dantesco
Codifica Iconclass (DESI)
83(Dante, Divina Commedia)
DES
DESS:
figure: angelo
DESS:
elementi architettonici: gradini; porta
DESS:
personaggi: Dante; Virgilio
Titolo (SGTT)
L'angelo schiude a Dante e Virgilio la porta del Purgatorio (Purg. Canto IX, vv. 130-132): "Poi pinse l'uscio a la porta sacrata / dicendo: Intrate; ma facciovi accorti / che di fuor torna chi 'n dietro si guata."
SGT
SGTI:
episodio dal Purgatorio dantesco
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D 22
INVC:
Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTZS:
prima metà
DTM:
iscrizione,bibliografia
DTZG:
XIX
DTSI:
1824
DTSF:
1826
MTC
MTC:
carta bianca
MTC:
matita grafite
Notizie storico-critiche (NSC)
Il Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso conserva gran parte dei modelli grafici eseguiti dal pittore e incisore Bartolomeo Pinelli in preparazione all’impresa editoriale della sua Divina Commedia illustrata, di cui la collezione del museo possiede anche i tre volumi di incisioni. L’illustrazione delle tre cantiche venne realizzata dall’artista romano tra 1824 e 1826, con una scelta degli episodi più significativi accompagnati in calce dalle corrispondenti terzine dantesche. L’insieme di questi disegni riveste un particolare interesse in quanto consente di ripercorrere il processo creativo dell’autore, permettendo un confronto diretto tra i modelli rapidamente schizzati a matita e le stampe pubblicate. In questo caso, la versione incisa presenta un dettaglio che invece è del tutto assente nel foglio preparatorio: il volto di Dante riflesso sul primo dei tre gradini che conducono alla porta del Purgatorio, elemento che trova corrispondenza al verso 96 del medesimo canto. Diversamente dal linguaggio colorito e talvolta grottesco che caratterizza i soggetti popolareschi e vernacolari che lo avevano reso celebre, nella sua Divina Commedia Pinelli ricerca piuttosto un registro aulico e classico, adatto ai soggetti letterari resi attuali dal sorgere dell’estetica romantica, iscrivendo così a pieno titolo la sua opera nel clima di riscoperta dell’immaginario dantesco che percorre a inizio Ottocento l’intera Europa. (Priarone 2024, pp. 51-52). Diretto precedente dell’impresa di Pinelli è la serie di 110 illustrazioni della Commedia incise dallo scultore e disegnatore neoclassico John Flaxman, che costituiscono per l’artista romano un modello soprattutto iconografico; dal punto di vista stilistico, egli invece si discosta decisamente dall’essenzialità e astrazione lineare del maestro inglese, elaborando una prospettiva alternativa e del tutto originale (Fiumi Sermattei 2022, p. 123).