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Il centauro Nesso indica a Dante e Virgilio alcuni peccatori (Inf. XII, vv. 115-117)

Musei di Strada Nuova
OGT
OGTD:
disegno preparatorio
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Pinelli, Bartolomeo
AUTA:
1781/1835
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Disegno a matita grafite su carta bianca raffigurante episodio tratto dal Canto XII dell'Inferno dantesco
Codifica Iconclass (DESI)
83(Dante, Divina Commedia)
DES
DESS:
Personaggi: centauro Nesso; Dante; Virgilio. Figure: dannati
Titolo (SGTT)
Il centauro Nesso indica a Dante e Virgilio alcuni peccatori (Inf. XII, vv. 115-117): "Poco più oltre il centauro s’affisse / sovr’una gente che ’nfino a la gola / parea che di quel bulicame uscisse."
SGT
SGTI:
episodio dall'Inferno dantesco
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D 2
INVC:
Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTZS:
prima metà
DTM:
iscrizione,bibliografia
DTZG:
XIX
DTSI:
1824
DTSF:
1826
MTC
MTC:
carta bianca
MTC:
matita grafite
Notizie storico-critiche (NSC)
Il Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso conserva gran parte dei modelli grafici eseguiti dal pittore e incisore Bartolomeo Pinelli in preparazione all’impresa editoriale della sua Divina Commedia illustrata, di cui la collezione del museo possiede anche i tre volumi di incisioni. L’illustrazione delle tre cantiche venne realizzata dall’artista romano tra 1824 e 1826, con una scelta degli episodi più significativi accompagnati in calce dalle corrispondenti terzine dantesche. L’insieme di questi disegni riveste un particolare interesse in quanto consente di ripercorrere il processo creativo dell’autore, permettendo un confronto diretto tra i modelli rapidamente schizzati a matita e le stampe pubblicate. In questo caso, la versione incisa presenta alcune variazioni rispetto al foglio preparatorio, abbozzato molto sinteticamente: per esempio, sono state eliminate le figure dei centauri inizialmente previste a destra, sullo sfondo della composizione. Diversamente dal linguaggio colorito e talvolta grottesco che caratterizza i soggetti popolareschi e vernacolari che lo avevano reso celebre, nella sua Divina Commedia Pinelli ricerca piuttosto un registro aulico e classico, adatto ai soggetti letterari resi attuali dal sorgere dell’estetica romantica, iscrivendo così a pieno titolo la sua opera nel clima di riscoperta dell’immaginario dantesco che percorre a inizio Ottocento l’intera Europa. (Priarone 2024, pp. 51-52). Diretto precedente dell’impresa di Pinelli è la serie di 110 illustrazioni della Commedia incise dallo scultore e disegnatore neoclassico John Flaxman, che costituiscono per l’artista romano un modello soprattutto iconografico; dal punto di vista stilistico, egli invece si discosta decisamente dall’essenzialità e astrazione lineare del maestro inglese, elaborando una prospettiva alternativa e del tutto originale (Fiumi Sermattei 2022, p. 123).