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Piroscafo «Ancona». Ponti cuccette emigranti

Galata Museo del Mare
Oggetto (OGT)
OGTD:
disegno
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTB:
Cantiere Workman&Clark (Belfast)
Titolo (SGTT)
T.S.S. Ancona. Disposizione primo e secondo corridoio
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
2752_21
Cronologia (DT)
DTSI:
1908
DTSF:
1908
MTC
MTC:
eliocianografia
Notizie storico-critiche (NSC)
Ancona, Verona e Taormina furono tre unità veloci da emigranti progettate dalla Società Italia e costruite in cantieri inglesi. Con una stazza lorda di 9000 tonnellate ed una velocità di oltre quindici miglia, potevano ospitare 45 passeggeri di prima classe (la capienza venne in seguito aumentata) e ben 2400 emigranti con ampi locali uso refettorio e soggiorno situati sul ponte inferiore di passeggiata. Per primi furono dotati di un sistema di ventilazione dei locali.

L’«Ancona» venne varato a Belfast il 30 marzo 1908 e destinato alla linea per il Nordamerica.

All'alba del 7 novembre 1915 a sud della Sardegna l’«Ancona», diretto a New York con 173 uomini d’equipaggio e 332 passeggeri (di cui 234 emigranti), incappava nel sommergibile tedesco U-38 (comandante, tenente di vascello Max Valentiner) battente bandiera austroungarica, in agguato a ponente della Sicilia. Il sommergibile, dopo essere emerso, subito apriva il fuoco con il cannone di prora affondando in breve tempo la nave: ben 206 persone persero la vita e fra essi donne e bambini.

Il relitto giace in acque internazionali a 471 metri di profondità e da alcuni anni è di interesse dei cacciatori di tesori, in quanto lo stesso, durante quella tragica traversata che portava nostri emigranti negli Stati Uniti, trasportava un carico di dodici contenitori contenenti oro che, secondo le due versioni più accreditate, serviva per la partecipazione italiana all’esposizione di San Francisco o per pagare agli U.S.A. forniture militari occultate perché in disaccordo con gli accordi di neutralità.

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