Il Museo Luxoro possiede un’interessante raccolta di ritratti, tra i quali spiccano varie tele del Vaymer, un maestro che, assorbendo le suggestioni della coeva pittura francese, rinnova la tradizione ritrattistica locale, ispirata ai modelli di Van Dyck, e introduce nuovi schemi compositivi e una presentazione di tipo meno aulico, più realistico e colloquiale dei personaggi. Lo sconosciuto gentiluomo ritratto, il cui nome risulta leggibile in un’iscrizione in basso a sinistra del dipinto, comunica con immediatezza la sua personalità, grazie anche ai tratti fisionomici minuziosamente indagati e all’espressione del viso, reso con notevole realismo e con una materia pittorica densa e luminosa.
Il Museo Luxoro possiede un’interessante raccolta di ritratti, tra i quali spiccano varie tele del Vaymer, un maestro che, assorbendo le suggestioni della coeva pittura francese, rinnova la tradizione ritrattistica locale, ispirata ai modelli di Van Dyck, e introduce nuovi schemi compositivi e una presentazione di tipo meno aulico, più realistico e colloquiale dei personaggi. Lo sconosciuto gentiluomo ritratto, il cui nome risulta leggibile in un’iscrizione in basso a sinistra del dipinto, comunica con immediatezza la sua personalità, grazie anche ai tratti fisionomici minuziosamente indagati e all’espressione del viso, reso con notevole realismo e con una materia pittorica densa e luminosa.