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Mosè e la prova dei carboni ardenti

Musei di Strada Nuova
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTN:
Castello, Valerio
AUTA:
1624 - 1659
Titolo (SGTT)
Mosè e la prova dei carboni ardenti
SGT
SGTI:
Mosè
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 368
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVI
Cronologia (DT)
DTM:
analisi stilistica,bibliografia
DTSI:
1624
DTSF:
1659
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Il dipinto raffigura un episodio tratto dalle Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio (II, 9, 7), che ha come protagonista Mosè bambino. Dopo aver calpestato inavvertitamente la corona del faraone che gli è stata portata, viene inizialmente condannato alla pena di morte. Tuttavia, questa condanna viene evitata grazie all'intervento di un angelo che lo sottopone a una prova. La prova consiste nel porre davanti a Mosè due piatti: uno con delle pietre preziose e l'altro con dei carboni ardenti. La scelta del bambino avrebbe determinato se aveva o meno la capacità di discernere. Nell'opera, intorno a un tavolo coperto da un tappeto di seta, viene rappresentato il momento della scelta, poco prima che il bimbo si bruciasse la bocca con uno dei pezzi di carbone, dimostrando così la sua innocenza. I protagonisti sono ritratti a mezza figura: a sinistra il Faraone con la barba bianca e un sontuoso collare. A destra è ritratta sua figlia, la principessa e madre adottiva del Piccolo: il viso incorniciato da lunghi capelli neri è rivolto verso il padre, sul capo una corona d'oro a punte aguzze trattiene un velo leggerissimo che si fissa sul petto. Affianco a lei l'ancella aiuta a sorreggere il corpo roseo e paffuto del piccolo Mosè che sgambetta su un braciere colmo di carboni ardenti verso i quali tende la mano sinistra.