I protagonisti del dipinto sono ritratti a mezza figura: a sinistra il Faraone con la barba bianca e un sontuoso collare. A destra è ritratta sua figlia, la principessa e madre adottiva del Piccolo: il viso incorniciato da lunghi capelli neri è rivolto verso il padre, sul capo una corona d'oro a punte aguzze trattiene un velo leggerissimo che si fissa sul petto. Affianco a lei l'ancella aiuta a sorreggere il corpo roseo e paffuto del piccolo Mosè che sgambetta su un braciere colmo di carboni ardenti verso i quali tende la mano sinistra.
Codifica Iconclass (DESI)
71E11271
DES
DESS:
Mosè
Titolo (SGTT)
Mosè e la prova dei carboni ardenti
SGT
SGTI:
Mosè
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 368
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVI
Cronologia (DT)
DTM:
analisi stilistica,bibliografia
DTSI:
1624
DTSF:
1659
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Il dipinto raffigura un episodio tratto dalle Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio (II, 9, 7), che ha come protagonista Mosè bambino. Dopo aver calpestato inavvertitamente la corona del faraone che gli è stata portata, viene inizialmente condannato alla pena di morte. Tuttavia, questa condanna viene evitata grazie all'intervento di un angelo che lo sottopone a una prova. La prova consiste nel porre davanti a Mosè due piatti: uno con delle pietre preziose e l'altro con dei carboni ardenti. La scelta del bambino avrebbe determinato se aveva o meno la capacità di discernere.
Nell'opera, intorno a un tavolo coperto da un tappeto di seta, viene rappresentato il momento della scelta, poco prima che il bimbo si bruciasse la bocca con uno dei pezzi di carbone, dimostrando così la sua innocenza.
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCD:
Francesco Peloso
PRCT:
collezione
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 368
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVI
Cronologia (DT)
DTM:
analisi stilistica,bibliografia
DTSI:
1624
DTSF:
1659
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
analisi stilistica
AUTN:
Castello, Valerio
AUTA:
1624 - 1659
MTC
MTC:
olio su tela
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
121
MISL:
174
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTN:
L. Romanengo
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
I protagonisti del dipinto sono ritratti a mezza figura: a sinistra il Faraone con la barba bianca e un sontuoso collare. A destra è ritratta sua figlia, la principessa e madre adottiva del Piccolo: il viso incorniciato da lunghi capelli neri è rivolto verso il padre, sul capo una corona d'oro a punte aguzze trattiene un velo leggerissimo che si fissa sul petto. Affianco a lei l'ancella aiuta a sorreggere il corpo roseo e paffuto del piccolo Mosè che sgambetta su un braciere colmo di carboni ardenti verso i quali tende la mano sinistra.
Codifica Iconclass (DESI)
71E11271
DES
DESS:
Mosè
Notizie storico-critiche (NSC)
Il dipinto raffigura un episodio tratto dalle Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio (II, 9, 7), che ha come protagonista Mosè bambino. Dopo aver calpestato inavvertitamente la corona del faraone che gli è stata portata, viene inizialmente condannato alla pena di morte. Tuttavia, questa condanna viene evitata grazie all'intervento di un angelo che lo sottopone a una prova. La prova consiste nel porre davanti a Mosè due piatti: uno con delle pietre preziose e l'altro con dei carboni ardenti. La scelta del bambino avrebbe determinato se aveva o meno la capacità di discernere.
Nell'opera, intorno a un tavolo coperto da un tappeto di seta, viene rappresentato il momento della scelta, poco prima che il bimbo si bruciasse la bocca con uno dei pezzi di carbone, dimostrando così la sua innocenza.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Nome (ACQN):
E. Rossi
Data acquisizione (ACQD):
1962
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAA:
Lezzi, Simone
FTAD:
2022
FTAN:
PR_368_Valerio Castello
FTAF:
jpg
Citazione completa (BIL)
F. Alizeri: guida artistica per la città di Genova, Vol. I, Genova 1846, p. 127; F. Boggero - C. Manzitti: L' eredità di Van Dyck a Genova, in Van Dyck a Genova. Grande pittura e collezionismo, catalogo della mostra, Milano 1997, p. 123, fig. 134 : A. Moradotti: studi sulla pittura barocca nell' era del web: Antonio Lagorio in "Nuovi studi", Milano 2002, iv, II semestre, vol. VIII, p. 86, fig. 99 ; C. Manzitti, Valerio Castello, Torino 2002, p. 199, n. 225 ;
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
Martin Royalton Kisch, New works by Valerio Castello, in "Master drawings" XX, 1982, 2 pp. 134-135 nota 8, tav. 29 ; Camillo Manzitti, Valerio Castello, Torino 2004, pp. 262-263 n. D52 ; Valerio Castello 1624 - 1659 genio moderno, catalogo della mostra a cura di Maria Cataldi Gallo , Luca Leoncini, Camillo Manzitti, Daniele Sanguineti (Genova, museo di Palazzo Reale), Milano 2008, pp. 313-314 sub n. 79 (scheda di Anna Manzitti)