Raccolta di piante alzate di città europee rilegate in un unico volume
Titolo (SGTT)
Civitates orbis terrarum
Inventario di museo o di soprintendenza (INV)
INVN:
1998
Cronologia (DT)
DTSI:
1612
DTSF:
1618
MTC
MTC:
carta- incisione
Notizie storico-critiche
Georg Braun, ecclesiastico di Colonia, ideò le Civitates Orbis Terrarum come sorta di complemento al Theatrum di Abramo Ortelio. Ad appena un anno dalla pubblicazione di questo (1571), propose all'autore di affiancare al suo atlante una raccolta di mappe di città. Le nazioni e i loro insediamenti umani: un'idea innovativa senza precedenti, destinata a restare pressoché un unicum nonostante il successo riscontrato.
Le Civitates ebbero una storia lunga e complessa, dovuta anche alle difficoltà di documentazione. Molte città del Nord Europa dovettero esser riprese da stampe preesistenti e modificate secondo il nuovo gusto; furono poi decorate con figure abbigliate alla maniera del luogo rappresentato, particolare che fa delle vedute un'importante fonte per la storia del costume. Collaborarono al progetto Frans Hogenberg (1535-1590), già apprezzato da Ortelio, Joris Hoefnagel di Anversa e un centinaio di altri incisori. Braun curò la stesura e l'ampliamento dei testi dedicati alla storia antica e recente, alle notizie politiche e a quelle commerciali. L'opera completa è in sei volumi, contenenti circa 530 mappe, per lo più di località europee. Il primo volume vide la luce nel 1572, mentre l'ultimo fu stampato solo nel 1618, con un successo da vero best seller. Dopo la morte dell'autore, i libri furono modificati e ripubblicati nel 1657 dal cartografo olandese Jan Jannson.
Raccolta di piante alzate di città europee rilegate in un unico volume
Notizie storico-critiche
Georg Braun, ecclesiastico di Colonia, ideò le Civitates Orbis Terrarum come sorta di complemento al Theatrum di Abramo Ortelio. Ad appena un anno dalla pubblicazione di questo (1571), propose all'autore di affiancare al suo atlante una raccolta di mappe di città. Le nazioni e i loro insediamenti umani: un'idea innovativa senza precedenti, destinata a restare pressoché un unicum nonostante il successo riscontrato.
Le Civitates ebbero una storia lunga e complessa, dovuta anche alle difficoltà di documentazione. Molte città del Nord Europa dovettero esser riprese da stampe preesistenti e modificate secondo il nuovo gusto; furono poi decorate con figure abbigliate alla maniera del luogo rappresentato, particolare che fa delle vedute un'importante fonte per la storia del costume. Collaborarono al progetto Frans Hogenberg (1535-1590), già apprezzato da Ortelio, Joris Hoefnagel di Anversa e un centinaio di altri incisori. Braun curò la stesura e l'ampliamento dei testi dedicati alla storia antica e recente, alle notizie politiche e a quelle commerciali. L'opera completa è in sei volumi, contenenti circa 530 mappe, per lo più di località europee. Il primo volume vide la luce nel 1572, mentre l'ultimo fu stampato solo nel 1618, con un successo da vero best seller. Dopo la morte dell'autore, i libri furono modificati e ripubblicati nel 1657 dal cartografo olandese Jan Jannson.