Link alla homepage logo musei di genova header

L'Ateneo delle belle arti

Musei di Strada Nuova
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
analisi stilistica,documentazione,fonte archivistica
AUTN:
Piola, Domenico
AUTA:
Genova 1627-1703
Titolo (SGTT)
L'Ateneo delle Belle Arti
SGT
SGTI:
arti liberali
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 1850
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTM:
analisi stilistica,documentazione,bibliografia
DTSI:
1690
DTSV:
ca
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
La tela, proveniente da Casa Piola e raffigurante l'Ateneo delle Belle Arti, costituisce la replica o il modelletto del più grande dipinto commissionato dal marchese Nicolò Maria Pallavicini, attualmente disperso. Dalla corrispondenza tra il pittore e il marchese si evince che, nel momento in cui il pagamento per questo dipinto è stato saldato per dumilacinquecento lire genovesi, il marchese commissionò a Piola un'altra tela raffigurante la Clemenza di Alessandro, la cui replica si trova anch'essa a Palazzo Bianco. Siccome le due opere si trovavano nello stesso ambiente al momento della stesura dell'inventario, sono state considerate ideali pendants. L'Ateneo rappresenta una sorta di compendiario: infatti, sono rappresentate, oltre alle Arti liberali, anche scienze come la filosofia e l'astronomia, tutte inserite in una scenografia teatrale di stampo classicista. L'allegoria piolesca è manifesto del gusto accademico del marchese, membro dell'Arcadia, che ha mostrato particolare apprezzamento per quest'opera tanto da affidare all'artista molte altre commissioni. Del tema esistono tre disegni preparatori, in cui la composizione è pressoché la medesima, ma ciascuno presenta una serie di modifiche più o meno radicali, soprattutto per quanto riguarda l'allegoria della Scultura, rappresentata dal busto posto al centro della scena, e i gruppi sulla destra e sulla sinistra. Il disegno di Parigi è probabilmente da considerarsi il primo in ordine cronologico: la composizione è impostata su un movimento rotatorio, accentuato dal motivo del portico sullo sfondo e bilanciato dai due giganti che sorreggono il Globo a sinistra e dall'allegoria della Gloria a destra, ma risulta interrotto dalla figura della Scultura al centro. Il disegno di Genova, proveniente dalla collezione Varni, ora a Palazzo Rosso, presenta una serie di considerevoli trasformazioni. L'architettura, che funge da quinta scenica, è spostata in fondo, ed è allo steso tempo arricchita da vari elementi decorativi, come l'introduzione del portico che supporta i due Atlanti. Questi due disegni rappresentano due interpretazioni indipendenti dello stesso soggetto, ma entrambe non hanno evidentemente soddisfatto appieno il Piola, che a quel punto si è cimentato nell'esecuzione di un terzo e definitivo disegno preparatorio, oggi custodito nella Royal Library del castello di Windsor. Quest'ultimo studio è sostanzialmente il risultato delle fusione dei primi due, ponendo però un maggiore accento sul contenuto allegorico: dal disegno di Parigi estrae il gruppo di destra e il movimento circolare su cui si basa la composizione, mentre da quello di Genova deriva la formulazione dei personaggi a sinistra. L'allegoria della Scultura è definitivamente eliminata, ma viene aggiunta la figura dell'angelo musico che campeggia sullo sfondo del cielo.