Si tratta del bozzetto realizzato dal Piola in occasione del "concorso del 1700", al quale partecipa, insieme al figlio Paolo Gerolamo, per ideare un programma iconografico destinato a decorare la volta della Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale a Genova.
Tale opera, identificabile probabilmente con la tela descritta nell'inventario settecentesco dei dipinti e dei beni della famiglia al numero 249, è descritta minuziosamente dal Ratti ed entra a fare parte delle collezioni civiche genovesi nel 1983.
Esattamente come il figlio, Piola seleziona un'iconografia volta ad esaltare l'allegoria della Liguria, uno dei soggetti proposti dalla committenza.
La figura della Divina Sapienza, motore del Buon Governo, è posta in posizione dominante al centro, al culmine di una successione di figure, tra cui le allegorie delle Virtù che presiedono a un governo saggio e pacifico ed Ercole, immortalato mentre scaccia i vizi e Invidia. Nella parte inferiore del dipinto Piola si distacca dal tono encomiastico che caratterizza tale commissione, per rappresentare, attorno alla colonna rostrata con i simboli della potenza della Repubblica di Genova, alcuni eroi delle maggiori vicende storiche della città, come Guglielmo Embriaco e Cristoforo Colombo, in contrapposizione ai vinti.
Dal punto di visto stilistico e compositivo, la composizione di Domenico appare più aperta, mobile e vibrante rispetto a quella del figlio, e risente anche dell'influenza della lezione di Gregorio De Ferrari.
Tipo scheda (TSK)
OA
Livello catalogazione (LIR)
I
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Titolo (SGTT)
Apoteosi della Repubblica di Genova con l'allegoria della Divina Sapienza
Si tratta del bozzetto realizzato dal Piola in occasione del "concorso del 1700", al quale partecipa, insieme al figlio Paolo Gerolamo, per ideare un programma iconografico destinato a decorare la volta della Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale a Genova.
Tale opera, identificabile probabilmente con la tela descritta nell'inventario settecentesco dei dipinti e dei beni della famiglia al numero 249, è descritta minuziosamente dal Ratti ed entra a fare parte delle collezioni civiche genovesi nel 1983.
Esattamente come il figlio, Piola seleziona un'iconografia volta ad esaltare l'allegoria della Liguria, uno dei soggetti proposti dalla committenza.
La figura della Divina Sapienza, motore del Buon Governo, è posta in posizione dominante al centro, al culmine di una successione di figure, tra cui le allegorie delle Virtù che presiedono a un governo saggio e pacifico ed Ercole, immortalato mentre scaccia i vizi e Invidia. Nella parte inferiore del dipinto Piola si distacca dal tono encomiastico che caratterizza tale commissione, per rappresentare, attorno alla colonna rostrata con i simboli della potenza della Repubblica di Genova, alcuni eroi delle maggiori vicende storiche della città, come Guglielmo Embriaco e Cristoforo Colombo, in contrapposizione ai vinti.
Dal punto di visto stilistico e compositivo, la composizione di Domenico appare più aperta, mobile e vibrante rispetto a quella del figlio, e risente anche dell'influenza della lezione di Gregorio De Ferrari.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Nome (ACQN):
Sig.ra Mercedes Martinelli
Data acquisizione (ACQD):
27 dicembre 1983
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Citazione completa (BIL)
Citazione completa (BIL):
G. Baviati, L'affresco che il Piola non dipinse in Palazzo Ducale, in Bollettino dei Musei Civici Genovesi, II, n. 4/5/6, gennaio-dicembre 1980, pp. 6-54
Citazione completa (BIL):
El Siglo de los genoveses e una luna storia di Arte e Splendori nel Palazzo dei Dogi, (a cura di) P. Boccardo, C. Di Fabio con la collaborazione di R. Besta, Milano, Electa, 1999, p. 376
Citazione completa (BIL):
E. Occella, in Domenico Piola 1628-1703. Percorsi di pittura barocca, a cura di D. Sanguineti, Genova 2017, pp. 189-190, cat. 109.
Citazione completa (BIL):
R. Besta, in Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco, (a cura di) J. Bober, P. Boccardo, F. Boggero, Milano, Skira, 2022, pp. 312-315, fig. 92, con bibl. prec.