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Atlante geografico

Galata Museo del Mare
OGT
OGTD:
atlante
Autore (AUT)
AUTN:
Jansson, Johannes
AUTA:
1588/ 1664
AUTH:
00000539
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
raccolta di carte geografiche
Titolo (SGTT)
Atlas Novus sive Theatrum Orbis Terrarum
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
1812
Cronologia (DT)
DTSI:
1642
DTSV:
post
DTSF:
1657
DTSL:
ante
MTC
MTC:
carta stampaggio
Notizie storico-critiche (NSC)
Johannes Jansson e il fratello Henricus devono la loro fortuna alle tavole di Gerardus Mercator, acquisite alla morte di questi dal cartografo olandese Jodocus Hondius — che per anni le ripubblicò, aggiornandole e ampliandole — e successivamente entrate in loro possesso. Di questo repertorio non indifferente gli Jansson seppero valorizzare l'aspetto internazionale, rinnovandone sempre i contenuti per mantenerne la validità, anche se l'impostazione volutamente austera ne penalizzò un poco il lato artistico.
L'Atlas Novus sive Theatrum orbis terrarum, pubblicato nella seconda metà del XVII secolo, si pone come molte altri atlanti sulla scia delle opere di Ortelio e Mercatore. Il titolo del libro, simmetrico e opposto a quello di Willem Blaeu, lo distingue immediatamente dalla produzione di quest'ultimo, caratterizzata non dal rigore scientifico ma da una decorazione fantasiosa, mirata a fare delle mappe non un mero strumento di lavoro, bensì un oggetto da collezione, una palestra ideale per eruditi.