Il dipinto rappresenta la figura di Cristo al centri mentre gli viene messa la corona di spine. Intorno a lui diversi personaggi.
Codifica Iconclass (DESI)
73D3521
DES
DESS:
Cristo deriso
Titolo (SGTT)
Incoronazione di spine
SGT
SGTI:
incoronazione di spine
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 2667
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVII
Cronologia (DT)
DTM:
analisi stilistica
DTSI:
1635
DTSV:
ca
DTSF:
1640
DTSL:
ca
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Realizzato da Gioacchino Assereto probabilmente alla fine degli anni Trenta del Seicento, il dipinto rappresenta il momento della vita di Cristo in cui quest'ultimo, dopo la cattura, viene coronato di spine. Prendendo a modello la composizione del dipinto di analogo soggetto realizzato da Tiziano, oggi conservato al Louvre, e conosciuto dall'artista probabilmente tramite un'incisione, Assereto ha creato una scena allo stesso tempo impostata e dinamica, con una presa diretta sulle figure monumentali dei protagonisti, e tutta giocata sulle diagonali e sull'appena accennata rotazione dei soldati intorno a Cristo. Allo stesso tempo, si riconoscono alcuni tipici caratteri della pittura lombarda e, in special modo, procaccinesca, unita ad un'attenzione per la coeva produzione dei pittori caravaggisti nordici, conosciuti verosimilmente sia direttamente a Roma, nel corso del suo soggiorno del 1639, sia attraverso le numerose opere di quel gusto presenti nelle collezioni genovesi del Seicento.
Il dipinto rappresenta la figura di Cristo al centri mentre gli viene messa la corona di spine. Intorno a lui diversi personaggi.
Codifica Iconclass (DESI)
73D3521
DES
DESS:
Cristo deriso
Notizie storico-critiche (NSC)
Realizzato da Gioacchino Assereto probabilmente alla fine degli anni Trenta del Seicento, il dipinto rappresenta il momento della vita di Cristo in cui quest'ultimo, dopo la cattura, viene coronato di spine. Prendendo a modello la composizione del dipinto di analogo soggetto realizzato da Tiziano, oggi conservato al Louvre, e conosciuto dall'artista probabilmente tramite un'incisione, Assereto ha creato una scena allo stesso tempo impostata e dinamica, con una presa diretta sulle figure monumentali dei protagonisti, e tutta giocata sulle diagonali e sull'appena accennata rotazione dei soldati intorno a Cristo. Allo stesso tempo, si riconoscono alcuni tipici caratteri della pittura lombarda e, in special modo, procaccinesca, unita ad un'attenzione per la coeva produzione dei pittori caravaggisti nordici, conosciuti verosimilmente sia direttamente a Roma, nel corso del suo soggiorno del 1639, sia attraverso le numerose opere di quel gusto presenti nelle collezioni genovesi del Seicento.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Nome (ACQN):
M. Martinelli
Data acquisizione (ACQD):
1966
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAA:
Lezzi, Simone
FTAD:
2022
FTAC:
PB_2667_
FTAN:
PB_2667_2793
FTAF:
jpg
Citazione completa (BIL)
Genova 1969, pp. 120-121; Pesenti 1986, pp. 381-382; Boccardo in Genova 2002, pp. 70-71; Luig in Berlino 2003, p. 136; Zennaro 2011, pp. 367-371
Mostre (MST)
MSTT:
Mostra didattica
MSTL:
Genova - Palazzo Rosso
MSTD:
1967-1968
MSTT:
Grande pittura genovese dall'Ermitage. Da Luca Cambiaso a Magnasco