Del soggetto rappresentato, ossia Zita sorpresa dal padrone mentre porta da mangiare ai poveri e la conseguente trasformazione in fiori dei viveri che portava avvolti nel panno, si conoscono quattro versioni dipinte da Valerio Castello, tutte caratterizzate dallo stesso piccolo formato e da una stesura rapida, bozzettistica. La tela in questione costituisce probabilmente uno dei modelli preparatori usati dall'artista per realizzare la pala destinata alla chiesa di Santa Zita, oggi distrutta. L'opera è stata datata intorno al 1653-1654, anni in cui il culto della santa visse un grande momento di fortuna, in seguito al ritrovamento del corpo ancora intatto all'interno della sua tomba nella basilica di San Frediano, a Lucca, nel 1652. (MARENGO in "I fiori del Barocco 2006, p. 210)
Del soggetto rappresentato, ossia Zita sorpresa dal padrone mentre porta da mangiare ai poveri e la conseguente trasformazione in fiori dei viveri che portava avvolti nel panno, si conoscono quattro versioni dipinte da Valerio Castello, tutte caratterizzate dallo stesso piccolo formato e da una stesura rapida, bozzettistica. La tela in questione costituisce probabilmente uno dei modelli preparatori usati dall'artista per realizzare la pala destinata alla chiesa di Santa Zita, oggi distrutta. L'opera è stata datata intorno al 1653-1654, anni in cui il culto della santa visse un grande momento di fortuna, in seguito al ritrovamento del corpo ancora intatto all'interno della sua tomba nella basilica di San Frediano, a Lucca, nel 1652. (MARENGO in "I fiori del Barocco 2006, p. 210)
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Nome (ACQN):
E. Morpurgo
Data acquisizione (ACQD):
1961
Citazione completa (BIL)
Labò 1942, p. 374; Morassi in Genova 1947, p. 53; Podestà 1947, p. 60; Marcenaro 1964, tav. XXXI; Genova 1969, p. 204; Manzitti 1972, p. 162; Cataldi Gallo in Genova 1986, p. 67; Ferrari 1990, p. 109; Middione in Barcellona 1990, p. 123; Tagliaferro, Di Fabio 1991, pp. 17, 65; "La Galleria di Palazzo Bianco" 1992, p. 109; Boccardo in Genova 2002, p. 80; Vsevolozskaja in Genova 2002, p. 78; Manzitti 2005, p. 150; Marengo in "I fiori del Barocco" 2006, p. 210