Ascrivibile all’attività giovanile di Scorza, questo studo di nudo a matita rossa, accanto al foglio con lo stesso soggetto D 1401, sembra più un'esercitazione accademiche, forse ancora legata all’attività di disegno dal vivo promossa dall’ “accademia” di Paggi, che uno studio preparatorio in vista di una composizione. Non si conoscono altri fogli di Scorza di questo tipo, come d’altra parte non sono molti i disegni noti a matita del suo maestro Giovan Battista Paggi (cfr. Newcome in Genoese Baroque Drawings 1972, p. 9 n. 20; Galassi in Genova 2004, pp. 224-227; Newcome 2004, cat. 24), nel cui inventario dei beni sono purtuttavia menzionati ben «cento dieci disegni di studij, di lapis» (Lukehart 1987). Interessante l’utilizzo da parte di Paggi, come farà poi Scorza, della matita rossa per il disegno sottostante, nella definizione di figure poi ripassate a penna: si veda il foglio raffigurante Sansone e Dalila di collezione privata genovese (Priarone 2015, p. 286 fig. 2; V. Frascarolo in Novi Ligure 2016, scheda 4.3).
Il periodo di formazione presso il Paggi motiva forse l’affinità alla grafica di Scorza di alcuni fogli giovanili di Domenico Fiasella (1589-1669), allievo del Paggi negli stessi anni di Sinibaldo, in cui troviamo ancora la matita rossa e il fitto tratteggio a penna e inchiostro: lo Studio di testa (recto) e Figura virile assisa (verso) (D 2215, Newcome1972, p.16), preparatorio per alcuni dettagli della Cena in casa del Fariseo (1610 ca.), e gli Studi di testa muliebre (D 2220) entrati nelle collezioni civiche con attribuzione tradizionale al Sarzana. (Priarone in Boccardo, Priarone 2017, p. 52)
Sul verso: in basso a sinistra: «12425» e «12424» con riga sopra; in basso a destra: «passato in Cart 16 n 79 Cart 19 acquisto Montecucco n 79»
Notizie storico-critiche (NSC)
Ascrivibile all’attività giovanile di Scorza, questo studo di nudo a matita rossa, accanto al foglio con lo stesso soggetto D 1401, sembra più un'esercitazione accademiche, forse ancora legata all’attività di disegno dal vivo promossa dall’ “accademia” di Paggi, che uno studio preparatorio in vista di una composizione. Non si conoscono altri fogli di Scorza di questo tipo, come d’altra parte non sono molti i disegni noti a matita del suo maestro Giovan Battista Paggi (cfr. Newcome in Genoese Baroque Drawings 1972, p. 9 n. 20; Galassi in Genova 2004, pp. 224-227; Newcome 2004, cat. 24), nel cui inventario dei beni sono purtuttavia menzionati ben «cento dieci disegni di studij, di lapis» (Lukehart 1987). Interessante l’utilizzo da parte di Paggi, come farà poi Scorza, della matita rossa per il disegno sottostante, nella definizione di figure poi ripassate a penna: si veda il foglio raffigurante Sansone e Dalila di collezione privata genovese (Priarone 2015, p. 286 fig. 2; V. Frascarolo in Novi Ligure 2016, scheda 4.3).
Il periodo di formazione presso il Paggi motiva forse l’affinità alla grafica di Scorza di alcuni fogli giovanili di Domenico Fiasella (1589-1669), allievo del Paggi negli stessi anni di Sinibaldo, in cui troviamo ancora la matita rossa e il fitto tratteggio a penna e inchiostro: lo Studio di testa (recto) e Figura virile assisa (verso) (D 2215, Newcome1972, p.16), preparatorio per alcuni dettagli della Cena in casa del Fariseo (1610 ca.), e gli Studi di testa muliebre (D 2220) entrati nelle collezioni civiche con attribuzione tradizionale al Sarzana. (Priarone in Boccardo, Priarone 2017, p. 52)