Il dipinto (1570-1575 ca.) prende il titolo dalla fioca luce di una candela che si scorge al margine della composizione.
In realtà, ciò che mette in risalto il delicato piegarsi di Maria verso il Bambino che allatta, la culla che presto lo accoglierà nonché il gesto di sant’Anna che, sospesa la filatura, raccomanda amorevolmente il silenzio a Giovannino e il profilo di Giuseppe che, voltato di spalle, si sta recando in un’altra stanza, lasciando alle donne la calda intimità di questo momento, è una luce radente, esterna, fredda. La figura di Gesù è, invece, l’unica che emerge completamente dalla penombra: le sue carni perlacee paiono brillare di luce propria, conferendo alla scena dimessa e feriale un’atmosfera mistica.
Titolo (SGTT)
Madonna della Candela
SGT
SGTI:
Madonna col Bambino
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 1958
INVC:
Palazzo Bianco
DTZ
DTZG:
XVI
Cronologia (DT)
DTSI:
1570
DTSV:
ca
DTSF:
1575
DTSL:
ca
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
È forse il dipinto più noto di questo artista genovese, che concluse la sua carriera al servizio di Filippo II di Spagna, il cui iter pittorico, piuttosto articolato, prende avvio da un gigantismo di stampo manierista per approdare a una pittura essenziale, fatta di composizioni quasi geometriche, il cui rigore è sottolineato da tinte limitate nella gamma e intonate in base ad accordi semplici.
Il contesto culturale che determinò tale scelta Madonna della Candela “notturna” fu la sua adesione alle tendenze più spirituali della Riforma cattolica, mentre l’intonazione domestica, di grande impatto comunicativo, è volta a promuovere il fatto sacro, facendo perno sulla personale e intima devozione del committente.
Il dipinto (1570-1575 ca.) prende il titolo dalla fioca luce di una candela che si scorge al margine della composizione.
In realtà, ciò che mette in risalto il delicato piegarsi di Maria verso il Bambino che allatta, la culla che presto lo accoglierà nonché il gesto di sant’Anna che, sospesa la filatura, raccomanda amorevolmente il silenzio a Giovannino e il profilo di Giuseppe che, voltato di spalle, si sta recando in un’altra stanza, lasciando alle donne la calda intimità di questo momento, è una luce radente, esterna, fredda. La figura di Gesù è, invece, l’unica che emerge completamente dalla penombra: le sue carni perlacee paiono brillare di luce propria, conferendo alla scena dimessa e feriale un’atmosfera mistica.
Notizie storico-critiche (NSC)
È forse il dipinto più noto di questo artista genovese, che concluse la sua carriera al servizio di Filippo II di Spagna, il cui iter pittorico, piuttosto articolato, prende avvio da un gigantismo di stampo manierista per approdare a una pittura essenziale, fatta di composizioni quasi geometriche, il cui rigore è sottolineato da tinte limitate nella gamma e intonate in base ad accordi semplici.
Il contesto culturale che determinò tale scelta Madonna della Candela “notturna” fu la sua adesione alle tendenze più spirituali della Riforma cattolica, mentre l’intonazione domestica, di grande impatto comunicativo, è volta a promuovere il fatto sacro, facendo perno sulla personale e intima devozione del committente.