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Medusa

Galleria d’Arte Moderna e Collezione Wolfsoniana
OGT
OGTD:
Arredo
OGTT:
tondo decorato
Autore (AUT)
AUTR:
ideatore
AUTM:
sigla
AUTN:
Buffa, Giovanni
AUTA:
Casale Monferrato, 1871 - Casale Monferrato, 1956
AUTR:
esecutore
AUTM:
sigla
AUTN:
Zuccaro, Guido
AUTA:
Udine, 1876 – Bassano del Grappa, 1944
DES
DESS:
personaggi: Medusa
Titolo (SGTT)
Medusa
SGT
SGTI:
testa di Medusa
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
GX1993.396
INVC:
Primo piano, sala "L’arte decorativa moderna"
DTZ
DTZG:
XX
Cronologia (DT)
DTZS:
inizio/ inizio
DTM:
documentazione
DTSI:
1901
DTSF:
1902
MTC
MTC:
vetro dipinto
Notizie storico-critiche (NSC)
«[…] l’orrenda immagine, che i serpenti avvolgono irosamente, è tenuta sospesa dalla mano di Perseo e sul cielo spicca rosseggiante in tutto il suo pietrificato terrore. Esposta già alla Famiglia Artistica di Milano, a Torino ha ricevuto la conferma del conseguito successo». Con queste parole Alfredo Melani commentava nel settembre del 1902 la partecipazione del tondo in vetro piombato – realizzato da Guido Zuccaro, su cartone di Giovanni Buffa, per conto della manifattura Vetrate Artistiche G. Beltrami di Milano – alla Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino. In discontinuità con le passate esperienze di matrice storicista, tale mostra, il cui programma ufficiale prevedeva, in nome di una totale adesione alla modernità, la tassativa esclusione di opere contraddistinte da «semplici imitazioni di stili del passato», rappresentò la prima esposizione di portata internazionale organizzata in Italia dopo l’unificazione. E aderente a un filone di ricerca allora molto in voga, in cui il modello di donna demoniaca e mutante - nella sua inquietante corrispondenza fisiognomica con il mondo animale - aveva ormai preso il sopravvento sul tradizionale ritratto femminile angelico e idealizzato, questo tondo in vetro dipinto e piombato presentava evidenti analogie espressive e iconografiche con le trasposizioni letterarie e mitologiche della cultura simbolista internazionale, da Franz von Stuck a Gustave Moreau.