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Volta della Sala della Primavera e volta della Sala dell’Estate

Musei di Strada Nuova
Definizione bene (OGT)
OGTD:
affresco
OGTT:
a volta
Identificazione (OGTV):
ciclo
Autore (AUT)
AUTR:
pittore
AUTN:
Gregorio, De Ferrari
AUTA:
Genova 1647 - Genova 1726
SGT
SGTI:
Primavera, estate
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTSI:
1686
DTSV:
ca
DTSF:
1687
DTSL:
ca
MTC
MTC:
affresco
Notizie storico-critiche (NSC)
A partire dal 1686-1687 Gregorio De Ferrari si trova impegnato, con il suocero Domenico Piola, nella decorazione a fresco del secondo piano nobile di Palazzo Rosso, per la committenza di Gio. Francesco I Brignole Sale (1643-1694): a partire dal salone, passando per le quattro sale a levante fino ad arrivare alla loggia sud rivolta verso il mare, viene messo a punto un unitario e coerente progetto iconografico che ha come tema centrale la simbolica identità tra Apollo dio del Sole, che con il suo carro scandisce il ritmo delle giornate, e il committente Brignole Sale, il cui stemma araldico, un Leone rampante, coincide significativamente con il segno zodiacale dell’estate, la stagione del sole. La decorazione del salone, realizzata da Gregorio De Ferrari e fulcro di questo complesso sistema figurato, ruotava intorno alla mitica figura di Fetonte, figlio di Apollo, e recava agli angoli gli stemmi dei committenti, il Brignole e la moglie Maria Durazzo: purtroppo questa decorazione è andata distrutta a seguito dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Seguono i salotti dedicati alle allegorie delle Quattro Stagioni, iconograficamente connessi al piano simbolico generale quali emblemi del passaggio del tempo. Nei primi due ambienti, ancora di mano del De Ferrari, la Primavera e l’Estate trionfano al centro di due volte incorniciate da stucchi di Giacomo Maria Muttone: nella prima sala Venere, in atteggiamento lezioso e seducente, trionfa su Marte in volo mentre Cupido, emblema per eccellenza delle arti amatorie, dà fuoco alle fiaccole a cavallo di un cigno; tutt’intorno giovani fanciulle e festosi putti giocano tra i fiori, mentre sulla sinistra campeggia un leone, ancora un diretto richiamo all’arma araldica del committente. Nella seconda sala Cerere dea delle messi, in volo accanto a un putto che regge un grande fascio dorato di spighe, prevale sui venti invernali scacciati dall’Aura, mentre il centro della composizione è ancora dominato dalla figura di Apollo-Sole accompagnato da un leone, questa volta allusivo anche – come già nel salone – al segno dello zodiaco e dunque appunto all’estate, in un piacevole gioco di rimandi tra astrologia e celebrazione dinastica.

Opere e Oggetti d'Arte

Persona