Grande piatto con tesa traforata, realizzato a stampo. Decoro "a tappezzeria" ma con l'inserimento, lungo il bordo del cavetto, di una serie di piante di garofano di piccole dimensioni che spuntano da rocce. Al centro un cespo, con le radici a vista, con tre fiori di garofano.
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
M.V.1530
DTZ
DTZG:
secc. XVII- XVIII
Cronologia (DT)
DTZS:
fine/inizio
DTM:
analisi stilistica
DTSI:
1690
DTSV:
post
DTSF:
1710
DTSL:
ante
MTC
MTC:
maiolica
Notizie storico-critiche (NSC)
Nel decoro del piatto si notano analogie con la produzione di Iznik, ma rispetto agli esemplari turchi, ai quali è in parte ispirato, la pianta di garofani che campeggia al centro del cavetto sembra desunta piuttosto da illustrazioni botaniche cinquecentesche.
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVS:
Italia
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCM:
Collezione Villa Giovanni Battista
PRDU:
1896
PRCT:
collezione
PRCQ:
privata
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCD:
Villetta Di Negro
PRCM:
Museo della Villetta
PRDI:
1934
PRDU:
1940
PRCT:
villa
PRCQ:
comunale
TCL:
luogo di provenienza
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
M.V.1530
DTZ
DTZG:
secc. XVII- XVIII
Cronologia (DT)
DTZS:
fine/inizio
DTM:
analisi stilistica
DTSI:
1690
DTSV:
post
DTSF:
1710
DTSL:
ante
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
manifattura savonese
ATBM:
marchio
MTC
MTC:
maiolica
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISD:
39
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Indicazioni specifiche (STCS):
piccole lacune sul bordo
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Grande piatto con tesa traforata, realizzato a stampo. Decoro "a tappezzeria" ma con l'inserimento, lungo il bordo del cavetto, di una serie di piante di garofano di piccole dimensioni che spuntano da rocce. Al centro un cespo, con le radici a vista, con tre fiori di garofano.
Stemmi, emblemi, marchi (STM)
STMC:
marchio
STMI:
stemma di Savona
Notizie storico-critiche (NSC)
Nel decoro del piatto si notano analogie con la produzione di Iznik, ma rispetto agli esemplari turchi, ai quali è in parte ispirato, la pianta di garofani che campeggia al centro del cavetto sembra desunta piuttosto da illustrazioni botaniche cinquecentesche.