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Paesaggio con figure in riposo

Museo Giannettino Luxoro
OGT
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTN:
Tavella, Carlo Antonio
AUTA:
1668/1738
AUTH:
00000776
Titolo (SGTT)
Paesaggio con figure in riposo
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
M. G. L. 424
DTZ
DTZG:
sec. XVIII
Cronologia (DT)
DTZS:
inizio
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Il dipinto, attribuito ad"“anonimo del XVIII" secolo nell'inventario, è stato riconosciuto come opera di Carlo Antonio Tavella da Giuliana Biavati.Il pittore adotta il linguaggio tipico dei paesaggisti che interpretano l'ideale classico nel paesaggio, da Nicolas Poussin a Claude Lorrain, con particolare attenzione alla lezione di Gaspard Dughet, ridimensionandone però il linguaggio in una visione senza connotazioni geografiche e contraddistinta da materia pittorica meno levigata e più tonale. La composizione è regolata dalla presenza degli alberi che incorniciano la scena, lasciando aperta la zona centrale dove il paesaggio si dirada verso il fondo lasciando comparire qua e là i profili degli edifici elaborati secondo rigide forme geometriche che contrastano con le morbidezze della natura. Anche le figurette che si dissolvono in secondo piano e il viandante a riposo rimandano ad una tipologia precisa che Dughet adotta nella sua tarda produzione, come nel paesaggio conservato presso la pinacoteca di Arezzo. Il viandante a riposo in primo piano diventa una cifra stilistica della produzione pittorica del Tavella, il quale prende spunto anche dalle numerose invenzioni del Magnasco, creando però dei personaggi meno energici e dal tratto meno nervoso rispetto alle figurette del "lissandrino". Difficile definire cronologicamente il dipinto, dato che si tratta di caratteri che si riconoscono durante tutta la produzione di Tavella; data la particolare vicinanza all'ambiente romano è probabile che il pittore abbia soggiornato, sul finire del Seicento, nella capitale pontificia , oltre che a Firenze, dove approfondisce la lezione di Lorrain e Poussin. Pertanto il dipinto oggetto di studio potrebbe datarsi all'inizio del Settecento, quando appaiono già mature le lezioni del maestri del paesaggio seicentesco.