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Paesaggio con figure

Museo Giannettino Luxoro
OGT
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTS:
attribuito
AUTM:
analisi stilistica
AUTN:
Travi, Antonio
AUTA:
Genova, 1608 - 1665
AUTS:
attribuito
AUTM:
analisi stilistica
AUTN:
Bertolotto, Giovanni Lorenzo
AUTA:
Genova, 1640 - 1721
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Il dipinto raffigura un paesaggio con rilievi montuosi, un edificio, un torrente e un ponte, con uno specchio d'acqua, forse un lago, sullo sfondo. Alcune figure popolano la scena: a sinistra alcune lavandaie sul greto del corso d'acqua che passa sotto il ponte, sopra quest'ultimo sono alcuni astanti, mentre sulla destra quattro personaggi sono intenti a compiere un'azione di difficile interpretazione: la figura maschile centrale, con il capo coperto da un turbante, sembra arrotolare un fagotto posato in terra, mentre gli altri assistono gesticolando enfaticamente. Un angelo con le ali spiegate e il manto rosso svolazzante compare su una nuvola al di sopra dello specchio d'acqua.
Titolo (SGTT)
Paesaggio con figure
SGT
SGTI:
paesaggio con figure
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
M. G. L. 379
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
prima metà
DTM:
analisi stilistica
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
La critica ha da sempre riconosciuto la presenza di due mani distinte per il paesaggio e il gruppo di figure in primo piano con l'angelo in volo. Il primo è assegnabile con certezza ad Antonio Travi, come confermato nella recente monografia: si riconoscono la particolare cifra stilistica nella resa del paesaggio e il tono argenteo che caratterizza il cielo e il paesaggio in lontananza, quest'ultimo tornato alla luce dopo il restauro che ha rimosso la successiva ridipintura del cielo. Da notare inoltre il contrasto pregnante tra luce e ombra, in particolare in primo piano, e l'utilizzo di materia materia pittorica densa e corposa, utilizzata per rendere al meglio la solidità delle pietre del ponte al centro della composizione. L'impostazione in diagonale della scena rimanda ai paesaggi di Filippo Napoletano, così come la luce molto intensa in primo piano che va diradandosi verso il fondo, dove diventa più evanescente, anticipando i modi dei paesaggisti settecenteschi. Anche il casolare calcinato e il ponte sono elementi dedotti dalla poetica del Napoletano e ritornano frequenti in altre composizioni del Travi, come il Paesaggio ligure pubblicato da Bonzi e firmato A. T. o le lavandaie di collezione privata. Si segnala che lo stesso motivo si ritrova anche nel dipinto Il vecchio mulino, nel quale Alessandro Magnasco realizza le figure, mentre l'autore del paesaggio che le ospita potrebbe essere proprio il Travi. Tornando al dipinto del Luxoro, molti sono stati i nomi avanzati dalla critica per l'esecuzione delle figure in primo piano, eseguite verosimilmente tra la fine fine del Seicento e i primi anni del secolo successivo. In un primo momento si è fatto il nome di Paolo Gerolamo Piola, ma oggi si ritiene più probabile che l'autore sia Giovanni Lorenzo Bertolotto, riconoscendo alcune assonanze stilistiche nella resa dei panneggi e dei volti, in particolare quelli femminili, che ricordano quelli del pittore genovese ( si veda in particolare il Matrimonio mistico di Santa Caterina). La figura dell'angelo invece riprende l'analoga personaggio elaborato da Domenico Piola per una delle tele dell'oratorio di San Giacomo della Marina realizzata nel 1647.