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Sant'Antonio Abate e Sant'Ilarione visitano San Paolo Eremita

Museo di Sant’Agostino
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
firma
AUTN:
Sacchi, Pier Francesco
AUTA:
1485-1528
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Sotto alcuni alberi in primo piano sono rappresentati San Paolo Eremita, con barba e capelli lunghi, seduto su una roccia, mentre riceve un pane da Sant'Antonio Abate, riconoscibile grazie ai suoi attributi, l'abito scuro e il bastone a T. Accanto c'è Sant'Ilarione, in piedi e con un abito logoro. Ai loro piedi scorre un ruscello, presso la cui riva sono dipinti un cinghiale, altro attributo di Sant'Antonio, due lucertole e un cardellino. A una roccia è appeso un cartiglio datato e con la firma dell'artista. Sullo sfondo, nettamente separato dal primo piano, Sant'Antonio è raffigurato più volte: in compagnia di San Paolo Eremita e insieme a un fauno e a un centauro, che gli indicano il cammino da seguire per trovare il santo eremita.
DES
DESS:
Personaggi: Sant'Antonio Abate; San Paolo Eremita; Sant'Ilarione. Attributi : bastone a T; cinghiale. Attributi : corvo. Animali mitologici: centauro; fauno. Fenomeni metereologici: nubi. Paesaggio: element
Titolo (SGTT)
Sant'Antonio Abate e Sant'Ilarione visitano San Paolo Eremita
SGT
SGTI:
I SANTI EREMITI ANTONIO, PAOLO E ILARIONE
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 2922
DTZ
DTZG:
XVI
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
data
DTSI:
1523
DTSF:
1523
MTC
MTC:
olio su tavola
Notizie storico-critiche (NSC)
Il dipinto fu commissionato da Pasquale Fornari, sindaco (o procuratore) del convento delle monache eremitane a Genova. L'anno precedente il convento era stato saccheggiato dalle truppe spagnole (Alizeri 1846, Vol. II, tomo I, p. 662): sebbene non vi sia alcun accenno nel contratto di commissione, non si può escludere che la pala Sacchi sostituisse un dipinto danneggiato durante il saccheggio. Thomas Bensa riporta che la tavola era completata da una predella raffigurante episodi della vita di Sant'Antonio ( Alizeri 1874, p.162; Bensa 1908, p. 166; Bocco 1968, p. 50, n. 11; Castelnovi 1987, p. 155). La tavola dei tre Sant Eremiti è stata messa in relazione con un'opera attribuita al Sacchi e raffigurante i santi Martino, Gerolamo e Benedetto (Frangi 1988, p. 241). In entrambe sono evidenti sia l'influenza della cultura artistica lombarda, sia della produzione fiamminga (Castelnovi 1987, p. 129; Zanelli 1998, p. 20; Zanelli 1999, p. 35). Studi sul disegno sottostante attestano che Pier Francesco Sacchi si serviva del disegno come traccia, impostando la costruzione del dipinto per poi definire a pennello i particolari secondari (Zanelli 1998, p. 123; Masi 2007, p. 122-123).