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Madonna in trono con il Bambino

Museo di Sant’Agostino
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
frammento
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
firma
AUTN:
Biazaci, Tommaso
AUTA:
notizie dal 1465 al 1490
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
La Madonna, seduta su un sedile di legno dipinto a intarsio posto entro una nicchia dorata, tiene nella mano sinistra tre fiori, probabilmente rose. Indossa un mantello scuro, bordato d'oro, che le copre il capo e allacciato sul petto e un abito bordeaux e dorato riccamente ricamato. Il bambino, con una veste scura e una sopravveste rossa, è seduto sulla sua gamba destra mentre nutre un cardellino. Sul fronte del suppedaneo, entro un cartiglio scritto in caratteri gotici minuscoli si legge: "Tempore Francisci Mar... Ambroxij Chazolini Masarii: Thomam De Buzac... Pictore De Buscha: MCCCCLXXVIII die XV maii“. Il fondo dorato mostra decori vegetali e nella parte alta della tavola restano tracce di pittura.
DES
DESS:
Soggetti sacri: religione. Personaggi: Madonna; Gesù bambino. Abbigliamento religioso. Mobilia: cassapanca. Piante: rose. Simboli della Passione: cardellino.
Titolo (SGTT)
Madonna con il Bambino in trono
SGT
SGTI:
Madonna con Bambino
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 303
DTZ
DTZG:
XV
Cronologia (DT)
DTM:
data
DTSI:
1478
DTSF:
1478
MTC
MTC:
tempera e oro su tavola di pioppo
Notizie storico-critiche (NSC)
Proveniente dalla chiesa di Santa Maria in Fontibus (Caldera 2006, p.413), una delle più antiche e importanti di Albenga, la tavola faceva parte di un polittico simbolico smembrato. Commissionato dai massari Francesco Marchese e Ambrogio Cazzulini, membri di note famiglie locali, fino agli anni '50 del Novecento il dipinto è stato l’unica opera conosciuta di Tommaso Biazaci. La resa del volto, che si rifà alla cultura d'oltralpe, il gusto per le forme ampie e il modellato appena chiaroscurato sono elementi che richiamano la prima produzione del pittore. Nonostante l'uso tardivo del fondo oro e il gusto decorativo che caratterizza l'intero dipinto, si notano spunti innovativi tra cui una certa ricerca volumetrica e una semplificazione formale (De Floriani 1991, pp.265-266). Questa tavola sarà modello per altre opere dal medesimo soggetto attribuite all'ambito dei Biazaci o a loro stessi (Natale 1996, p.52; Caldera 2006, pp.413-414; Natale 2006, p.398).