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Predicazione del Beato Bernardino da Feltre ai genovesi

Museo di Sant’Agostino
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Nell'abside di un edificio religioso, il beato Bernardino da Feltre è rappresentato su un pulpito mentre si rivolge ai fedeli, con la mano destra alzata. Accanto, in un cartiglio, è scritto: "nolite diligere mondvm". Nella parte anteriore del pulpito, in basso a destra, si vede un monte, sulla cui cima è infissa una bandiera con la rappresentazione di cristo a mezzo busto, con le braccia incrociate davanti al petto, entro due iscrizioni (IHS). Entro tre distinti cartigli, si legge "(sin)sabe curabis - mons pietatis" e sul lato opposto "beatus frater bernardinvs de Feltro". Ai piedi del predicatore un gruppo numeroso di fedeli lo ascolta: le donne sono al centro, gli uomini ai lati.
DES
DESS:
Personaggi: figure umane. Beati: Bernardino da Feltre. Abbigliamento religioso. Interno: edificio religioso.
SGT
SGTI:
Predicazione del Beato Bernardino da Feltre ai genovesi
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 310
DTZ
DTZG:
XV-XVI
Cronologia (DT)
DTZS:
fine/ inizio
DTM:
analisi storica
DTSI:
1490
DTSV:
post
DTSF:
1510
DTSL:
ante
MTC
MTC:
olio su tavola di pioppo
Notizie storico-critiche (NSC)
Il dipinto, di carattere devozionale, non si distingue per il suo alto valore qualitativo, ma costituisce una singolare testimonianza della storia del monte di Pietà di Genova. Il monte di Pietà di Genova venne istituito nel 1483 circa grazie all'interessamento di padre angelo da Chivasso, membro dell'ordine dei minori osservanti, cui si deve la costituzione del monte di Pieta' in altre città. Nel 1490 circa, in qualità di vicario generale, chiamò a Genova il predicatore bernardino da Feltre, appartenente al suo stesso ordine, perché esortasse i fedeli ad elargire offerte al monte di Pietà. In quel periodo, infatti, l'istituto necessitava di maggior capitale per far fronte alle richieste di prestito da parte dei cittadini (Giacchero 1988, pp. 100-101). Si può perciò supporre che il dipinto sia stato commissionato, con lo scopo di ricordare l'evento, da un devoto, forse un privato o forse un frate del santuario di Santa Maria del Monte.