Link alla homepage logo musei di genova header

Ritratto di Maria Brignole Sale con il figlio Filippo

Musei di Strada Nuova
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTR:
esecuzione
AUTM:
firma
AUTN:
Cogniet, Léon
AUTA:
1794 - 1880
AUTH:
00000227
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Il dipinto raffigura la Duchessa di Galliera con il figlio, entrambi su di un divano; il bambino è posto a sinistra del quadro, egli si sorregge sulle braccia, che pone sopra un libro aperto sulle ginocchia della madre. Sulla destra è dipinto un inginocchiatoio con due angeli cariatidi, poco più in alto si intravede un busto in marmo; alle spalle dei due vi è un grosso specchio che riflette la scena di un paesaggio boscoso; ai piedi della donna troviamo un tappetto persiano e una pelle di leopardo, li vicino sopra un cuscino è disegnato un piccolo cane.
Titolo (SGTT)
Ritratto di Maria Brignole Sale con il figlio Filippo
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 12
INVC:
Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
terzo quarto
DTM:
data
DTSI:
1856
DTSV:
ca
DTSL:
ante
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Maria Brignole-Sale, nota a Genova come “duchessa di Galliera”, fu uno dei personaggi più munifici per la città. Ultima discendente della nobile casata dei Brignole-Sale, ella trascorse gran parte della vita a Parigi, dove il marito, Raffaele De Ferrari, uomo di finanza tra i più abili, fortunati e ricchi del suo tempo, svolgeva la sua attività. Dopo la sua morte, essendo in possesso di un immenso patrimonio e non avendo di fatto eredi, dal momento che l’unico figlio che le sopravvisse, il secondogenito Filippo, rinunciò all’eredità familiare e addirittura cambiò cognome, la duchessa si dedicò a grandi opere di beneficenza fondando asili, ospedali (l’ospedale Galliera è ancor oggi il secondo di Genova) e orfanotrofi sia in Francia che a Genova. Nel 1874 fece dono al Comune di Genova di Palazzo Rosso, la dimora avita dei Brignole-Sale, con le collezioni d’arte che esso conteneva, a perenne testimonianza della magnificenza della famiglia; a questo atto seguirà il legato testamentario (1889) di Palazzo Bianco e di un’altra ingente quantità di dipinti e sculture, che vennero a costituire il nucleo fondamentale dei Musei di Strada Nuova. Léon Cogniet, uno dei ritrattisti più ricercati dall’alta società del tempo, soprattutto per la sua capacità di evocare l’intima personalità del modello, la ritrae nella sua prestigiosa dimora parigina, l’Hotel Matignon, oggi sede della Presidenza del Consiglio della Repubblica francese, mentre tiene in grembo, appoggiato sulla Bibbia Brignole, un manoscritto miniato del XIII secolo, il suo secondogenito, Filippo. Quasi noncurante di lui, Maria volge uno sguardo carico di malinconia verso il busto di marmo che si scorge riflesso nello specchio in fondo alla parete; esso raffigura Andrea, il primogenito, morto quattordicenne, cui pure la rosa posta sull’inginocchiatoio allude, come segno di tenero fiore, destinato a perire. (Serra, 2010)