Tutta la parte sinistra della scena è dominta dal mare in tempesta fra le cui onde è quasi sommersa un' imbarcazione con le vele spiegate che inalbera una bandiera bianca con croce rossa. Le onde si frangono contro una scogliera sulla destra, che forma anfratti e senature, sopra questa corre una strada a picco sul mare, dove troviamo due boscaioli di cui uno è intento a tagliare la legna, e una mandria di mucche che si dirigono verso una città fortificata.
Titolo (SGTT)
Novembre - Burrasca in mare
SGT
SGTI:
tempesta sul mare
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PB 414
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTSI:
1614
DTSF:
1615
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Il quadro fa parte di una serie di dodici tele raffiguranti le stagioni dell'anno e le relative attività umane, realizzati da Jan Wildens nel corso del suo soggiorno in Italia, protrattosi tra il 1613 e il 1616. Infatti, se molte delle tele sono firmate, almeno tre riportano anche inequivocabilmente la data 1614. Questo ciclo, insieme alle altre opere dell'artista menzionate all'interno di alcuni inventari di collezioni genovesi del Seicento, non fa che confermare la totale credibilità del soggiorno genovese dell'artista in quegli anni.
L'intero ciclo è documentato per la prima volta a Palazzo Rosso alla fine del Settecento, allora attribuito a Gottfried Waals, prima di venire separato nel corso del secolo successivo tra le diverse residenze Brignole-Sale. Questa divisione fece sì che la serie pervenne agli attuali Musei di Strada Nuova non solo incompleta (mancano, infatti, all'appello i mesi di Marzo e Ottobre, rimasti nella villa di famiglia ad Albaro, Dicembre, oggi in collezione privata, e il disperso Febbraio), ma anche in due gruppi distinti, che inizialmente non vennero riconosciuti come parte di un unico ciclo. Fu W. Adler il primo a riconsiderarli in tal senso, escludendo però il "Nobile trattenimento in campagna" (Maggio). La figura del taglialegna nel primo piano e la tempesta in mare vogliono qui rappresentare il mese di Novembre. La città che si vede nel secondo piano, quasi incastonata tra le rocce, è stata identificata da Clario Di Fabio come la stessa Genova, vista tra il profilo della chiesa di San Nazaro e il promontorio di San Benigno, che si erge a chisura della veduta costiera.
Tutta la parte sinistra della scena è dominta dal mare in tempesta fra le cui onde è quasi sommersa un' imbarcazione con le vele spiegate che inalbera una bandiera bianca con croce rossa. Le onde si frangono contro una scogliera sulla destra, che forma anfratti e senature, sopra questa corre una strada a picco sul mare, dove troviamo due boscaioli di cui uno è intento a tagliare la legna, e una mandria di mucche che si dirigono verso una città fortificata.
Notizie storico-critiche (NSC)
Il quadro fa parte di una serie di dodici tele raffiguranti le stagioni dell'anno e le relative attività umane, realizzati da Jan Wildens nel corso del suo soggiorno in Italia, protrattosi tra il 1613 e il 1616. Infatti, se molte delle tele sono firmate, almeno tre riportano anche inequivocabilmente la data 1614. Questo ciclo, insieme alle altre opere dell'artista menzionate all'interno di alcuni inventari di collezioni genovesi del Seicento, non fa che confermare la totale credibilità del soggiorno genovese dell'artista in quegli anni.
L'intero ciclo è documentato per la prima volta a Palazzo Rosso alla fine del Settecento, allora attribuito a Gottfried Waals, prima di venire separato nel corso del secolo successivo tra le diverse residenze Brignole-Sale. Questa divisione fece sì che la serie pervenne agli attuali Musei di Strada Nuova non solo incompleta (mancano, infatti, all'appello i mesi di Marzo e Ottobre, rimasti nella villa di famiglia ad Albaro, Dicembre, oggi in collezione privata, e il disperso Febbraio), ma anche in due gruppi distinti, che inizialmente non vennero riconosciuti come parte di un unico ciclo. Fu W. Adler il primo a riconsiderarli in tal senso, escludendo però il "Nobile trattenimento in campagna" (Maggio). La figura del taglialegna nel primo piano e la tempesta in mare vogliono qui rappresentare il mese di Novembre. La città che si vede nel secondo piano, quasi incastonata tra le rocce, è stata identificata da Clario Di Fabio come la stessa Genova, vista tra il profilo della chiesa di San Nazaro e il promontorio di San Benigno, che si erge a chisura della veduta costiera.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
legato
Nome (ACQN):
Brignole-Sale De Ferrari Maria
Data acquisizione (ACQD):
1889
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
NVC
NVCT:
DM
Citazione completa (BIL)
"Catalogo" 1813, p. 14 (Waals); Grosso 1909, p. 24 (De Wael); Grosso 1910, p. 31 (Waals); Grosso 1931, p. 188; Ceriotti 1959 (Wildens); Knab 1960, p. 114 (Wildens); Adler 1980, pp. 22-28; Ughetto in Genova 1987, pp. 190-191; Di Fabio 1997, p. 87; Fontana Amoretti, Plomp, 1998, p. 257; Palazzi in "I fiori" 2006, p. 120; Besta in "Musei" 2010, p. 64