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Lot ubriacato dalle figlie

Musei di Strada Nuova
Definizione bene (OGT)
OGTD:
dipinto
Identificazione (OGTV):
ciclo
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
documentazione
AUTN:
Guidobono, Bartolomeo
AUTA:
1654-1709
DES
DESS:
Personaggi: Lot, figlie di Lot. Figure: moglie di Lot, trasformata in statua di sale. Abbigliamento: mantello; mantello. Oggetti: brocca, coppa, uva, mele.
Titolo (SGTT)
Lot ubriacato dalle figlie
SGT
SGTI:
Lot ubriacato dalle figlie
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
PR 25
INVD:
POST 1910
INVC:
Musei di Strada Nuova - Palazzo Rosso
DTZ
DTZG:
sec. XVII
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTM:
documentazione
DTSI:
1694
DTSV:
post
DTSF:
1696
DTSL:
ante
MTC
MTC:
olio su tela
Notizie storico-critiche (NSC)
Il dipinto fa parte di un ciclo di quattro tele commissionate al Guidobono da Gio. Francesco I Brignole-Sale, pagate fra il 1694 e il 1696 e destinate ad essere collocate come sopraporta del salone al secondo piano di Palazzo Rosso. Tali quadri dovevano essere affiancati, a due a due, all'"historia di aurora" di Domenico Piola e al perduto "rapimento delle sabine" di Valerio Castello, entrambi acquistati da Ridolfo Brignole-Sale nel 1679. In questo dipinto è rappresentato l’episodio della Bibbia secondo cui dalla distruzione divina della città di Sodoma, si salvarono solo Lot e le sue due figlie, mentre il resto della popolazione, giudicata empia e peccatrice, perì, lasciando completamente disabitato quel territorio. La figlia maggiore suggerì, pertanto, alla sorella di ubriacare il padre e di giacere entrambe con lui, reso inconsapevole dal vino, per ottenere la discendenza. Da questa unione ebbero origine i popoli dei moabiti e degli ammoniti. Bartolomeo Guidobono, pittore savonese, originale e raffinato interprete del rococò a Genova e attivo soprattutto nell’ambito della grande decorazione, dà qui un’interpretazione profana del testo biblico, esibendo le rosee nudità delle due giovani, la palpabile preziosità del manto di una e la posa leziosa e ammiccante dell’altra. Fuori dalla grotta in cui Lot e le figlie trovarono rifugio, in lontananza, si scorge la città di Sodoma, devastata dalle fiamme. La sagoma immobile che si scorge dinanzi al rogo della città è quella di Sara, moglie di Lot, tramutata in una statua di sale per aver disatteso all’ordine di dio di fuggire senza mai voltarsi indietro.